Maggio, mese di somme da tirare e bilanci da tracciare.
Inevitabilmente negativo quello del Napoli, Supercoppa italiana a parte: playoff di Champions League toppato (con conseguente mancata partecipazione alla fase a gironi), subito fuori dalla lotta scudetto, eliminato in Coppa Italia e adesso anche in Europa League, contro ogni pronostico. Già, perché quando lo scorso 24 aprile l'urna di Nyon aveva abbinato il Dnipro di Markevich agli azzurri...in tanti avevano già pensato alla finale, augurandosela tutta italiana pur sapendo che il Siviglia avrebbe rappresentato un ostacolo durissimo per la Fiorentina. E invece i partenopei ci hanno lasciato le penne, mentre i timori sulla Viola si sono purtroppo rivelati fondati. In soldoni, saranno Siviglia e Dnipro a contendersi l'ex Coppa Uefa nella finale di Varsavia, in programma il prossimo 27 maggio.
Un flop vero quello dei partenopei, cui adesso non resta che aggrapparsi al miraggio terzo posto (sperando nel calendario) nel tentativo di salvare una stagione al di sotto delle aspettative e verosimilmente condizionata dalle ontologiche incertezze di Rafa Benitez sul proprio futuro. Al netto delle parate dell'ottimo Boyko, l'identikit dell'ammazza-Napoli corrisponde a quello di Yevhen Seleznyov, l'attaccante dell’Ucraina (42 presenze e 9 reti lo score attuale in Nazionale) andato a bersaglio sia all'andata, con il tap-in in fuorigioco che ha scatenato l'ira di De Laurentiis contro Platini, che ieri sera all’Olimpiyskyi di Kiev, teatro della semifinale di ritorno stante l’indisponibilità della Dnipro Arena per motivi bellici.
La precisa incornata al 58’, su assist calibrato della stella Konoplyanka, ha proiettato la compagine di Dnipropetrovsk verso la prima finale continentale della sua storia, suonando al contempo come una sentenza nei confronti dei campani.
Ripercorrendo brevemente le tappe che hanno contraddistinto, sin qui, la carriera del nostro personaggio del giorno, Yevhen Oleksandrovich Seleznyov nasce a Makiivka, alle porte di Donetsk, il 20 luglio del 1985 e si forma come calciatore nel settore giovanile dello Shakhtar, tra le cui file milita per un primo quadriennio (fino al 2006), vestendo però la maglia delle formazioni B e C. Nel 2007-08 Yevhen passa in prestito all’Arsenal Kiev ed esplode, siglando 19 gol nella massima serie, numeri che gli valgono il ritorno temporaneo alla casa madre prima di trasferirsi, il 25 luglio del 2009, al Dnipro per 4,5 milioni di euro. Trentacinque gol in due stagioni: lo Shakhtar ci ripensa e lo riacquista, a titolo definitivo, il 22 giugno del 2011 quasi allo stesso prezzo. Un balletto che termina nel dicembre del 2012, quando Seleznyov compie nuovamente il tragitto opposto per risposare, una volta per tutte, la causa del Dnipro, cui è attualmente vincolato fino al 2016.
Nel suo palmarès figurano 1 Premier Liga, 1 Coppa d’Ucraina, 2 Supercoppe Nazionali e la Coppa Uefa vinta nel 2009 agli ordini di Lucescu, la speranza del prestante centravanti (185 cm per 77 kg) è quella di concedere il bis fra 12 giorni, fermo restando che i favori del pronostico sono tutti per gli andalusi di Emery, campioni uscenti.
Foto: uefa.com