Sensi: “Mi manca la quotidianità. Il miglior momento? Prima dell’infortunio, poi ho nascosto il malessere”
08.04.2020 | 18:13
Stefano Sensi, centrocampista dell’Inter e della Nazionale azzurra, ha risposto alle domande dei tifosi attraverso i canali social del club nerazzurro: “Un mese fa affrontavamo la Juventus, ora tutto è cambiato. A casa non possiamo allenarci come succede di solito, ma proviamo a mantenere un ritmo più alto possibile. Manca la quotidianità. Mi sveglio presto per la colazione, poi con la mia compagna Giulia, decidiamo insieme il programma della giornata in base al giorno di allenamento congiunto, se al mattino o al pomeriggio”
A proposito: dove hai conosciuto Giulia?
“A Cesena, durante un aperitivo di amici in comune. Non dovevo neppure andarci, poi me la sono ritrovata lì ed è stato il destino. Vivendo assieme, pensiamo che le cose si debbano fare sempre in due. Dal cucinare, al guardare film e serie tv, giocare a carte. E poi si va ad accompagnare il cane Margot a fare i bisogni”
Perché hai scelto di tatuarti un panda?
“L’abbiamo fatto insieme perché è sempre stato il nostro portafortuna. Lei lo porta sulla mano, io ce l’ho sul braccio”
Cosa prevede il vostro menù del giorno?
“Si cerca di costruirlo quotidianamente. A pranzo pasta e bresaola con insalata. A cena invece carne o pesce con verdure e caffè finale”
Da Modena a Milano: è stato duro l’ambientamento?
“Io e Giulia non amiamo molto uscire, stiamo molto in casa sul divano, giochiamo alla playstation, giriamo qualche volta purché sia in serenità. Milano non la viviamo appieno. Gli allenamenti tolgono tanto tempo. Modena è piccola e si vive bene. Di Milano apprezzo la bellezza, la gente nuova”
Mancini e De Zerbi hanno speso per te parole che non si sentono molto spesso…
“Mi fa molto piacere, sono allenatori importanti per me. De Zerbi mi ha fatto crescere tanto, Mancini mi ha dato fiducia dal nulla”
La gioia più grande all’Inter?
“Sicuramente il primo gol a San Siro. Era la prima di campionato e l’urlo del mio nome mi ha fatto venire i brividi. Vedere San Siro pieno e vestito di nerazzurro è da pelle d’oca. Quando sono arrivato all’Inter è stata un’emozione strana: credi di conoscerla da esterno, ma quando ci sei dentro ti accorgi che è molto di più. I tifosi poi sono magnifici”
Il tuo momento migliore in stagione?
“Prima della gara con la Juve, prima dell’infortunio. Segnavo, stavo dando continuità, poi lo stop. Con Conte sono comunque migliorato molto, mi sono allenato con un’intensità e movimenti diversi dal passato. Sono pure maturato parecchio da mezzala”
Come si vivono gli infortuni?
“Male, sono sempre una cosa negativa per un calciatore, specie se ti rubano tanto tempo. Guardare i compagni da fuori non è bello. Ora sto bene e sono contento, mi lascio tutto alle spalle. Vuoi farti vedere in quei momenti sempre con il sorriso, ma è davvero difficile mascherare il malessere. Poi esci dal tunnel e vedi la luce”
Con Barella come ti trovi?
“Bene, andiamo d’accordo, siamo coetanei. Ai tempi di Sassuolo e Cagliari ci salutavamo sempre con piacere. Abbiamo voglia di crescere insieme. In generale andiamo d’accordo pure con gli altri compagni di reparto. Siamo una squadra unita, non ci sono polemiche e gruppetti”
Com’è stato per te affrontare il Barcellona?
“Bellissimo. Venendo da una squadra più piccola come il Sassuolo, capisci quanti sacrifici son stati fatti per arrivare ad affrontare squadre così. Il Barcellona poi l’ho sempre ammirato come realtà e gioco”
Cosa ti aspetti ora dal futuro?
“Sono felice, si può fare sempre meglio. L’ambizione non deve mancare mai”
Champions League o Mondiale con la Nazionale?
“Vorrei vincerli entrambi, da orgoglio italiano direi il Mondiale”
Descrivi, con una parola, prima la persona e poi il calciatore Sensi
“Socievole, spero simpatico. Come calciatore devo crescere tanto e non voglio mettermi un’etichetta che potrebbe sembrare fuorviante”
Perché il numero 12?
“A Cesena giocavo col 5 che al Sassuolo però era occupato. Gli altri miei preferiti erano il 12 o 21: ho scelto il primo e l’ho portato pure qui in nerazzurro”
Ci dici i tuoi tre top centrocampisti nel tuo ruolo?
“Pirlo, Iniesta e Xavi che è il mio idolo. Gli altri due sono magnifici”
La tua partita preferita di tutti i tempi?
“Inter-Milan, il nostro derby, e il clasico di Spagna”
Vecino ti chiede chi si veste peggio in squadra
“Brozovic perché sbaglia i colori, i vestiti, ed è un po’ particolare (ride, ndr). Gli voglio bene, è un ragazzo simpatico, mai permaloso, davvero d’oro. Candreva al contrario cerca di vestirsi sempre bene”
Chi è il tuo cantante preferito?
“Premetto che non amo molto la musica, ma sicuramente le canzoni di Ultimo sono molto belle. Non fatemele cantare però… (ride, ndr)”
Chiudiamo con la tua passione oltre il calcio?
“Il tennis, l’ho sempre seguito molto e lo praticavo con gli amici”
Foto: Inter Twitter