Sensi: “Un presidente deve metterci la faccia, fare da ombrello. Se fossi in De Rossi non tornerei”

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Rossella Sensi, ex presidentessa della Roma ha rilasciato un'intervista per La Gazzetta Dello Sport in cui ha analizzato questo momento a dir poco complicato in casa giallorossa.
Sarebbe giusto spezzare il silenzio in un momento del genere?: “La nuova proprietà ha adottato questa strategia sin dall’inizio, e pur senza parlare ha vinto un trofeo e portato il club a due finali. Parliamo di imprenditori importanti che hanno risolto anche problemi finanziari, non credo abbiano bisogno di consigli. Però, quello che mi ha insegnato mio padre è che un presidente deve sempre metterci la faccia, deve fare da ombrello per le critiche e le contestazioni a difesa non solo della squadra ma di tutti quelli che lavorano per il club”. Lei cosa farebbe?: “Non conosco la situazione di Trigoria, solo chi la conosce a fondo può saperlo. In teoria, mi circonderei di professionisti che conoscono il calcio italiano e di cui ho fiducia. Da soli non si va da nessuna parte. Io ho avuto la possibilità di lavorare con professionisti e colonne portanti del club. Penso a Bruno Conti, Daniele Pradé e Cristina Mazzoleni. Molti parlavano di conduzione familiare, ma non era così”. Nel 2009, dopo un cambio allenatore avete sfiorato lo scudetto: “Ma io non ho mai cacciato nessun allenatore. L’unico che la mia famiglia ha esonerato è stato Carlos Bianchi perché ci voleva far vendere Totti. Abbiamo sempre difeso i nostri tecnici. Spalletti in quella stagione decise di presentare le dimissioni e proprio grazie all’aiuto dei miei dirigenti scegliemmo Ranieri. Non solo perché romano e romanista, ma perché vedemmo in lui la figura ideale in quel momento per gestire quel tipo di spogliatoio”. Sceglierebbe Ranieri?: "Dovrei conoscere i giocatori, le loro caratteristiche, la loro mentalità per dare una risposta. Quell’aspetto è fondamentale per capire quale scelta fare”. Riporterebbe De Rossi?: “Non lo avrei mandato via dopo 4 giornate e con un progetto triennale appena iniziato. Daniele diventerà un grande allenatore, ma se fossi in lui oggi non tornerei alla Roma”. Totti in dirigenza?: “In questo momento chiunque conosce il calcio italiano e ama la Roma come Francesco può essere un plus per la società. Servirebbe una figura del genere, che sia Totti o un altro”.   Foto: rossella sensi instagram