SERGIO RAMOS, IL GIGANTE REAL
29.05.2016 | 13:28
I fili conduttori che legano gli stadi San Siro e il Da Luz di Lisbona sono stati molti negli ultimi giorni. Tutti abbiamo ripensato a quel Real Madrid-Atletico di due anni fa, paragonata a quella che poteva essere ed è stata ieri sera, e chi erano e chi sarebbero poi stati i protagonisti in campo. Un ulteriore filo che legherà per sempre i due stadi, considerati tra i più storici a livello europeo per età e manifestazioni giocate al proprio interno, è Sergio Ramos. L’eroe della decima lo hanno soprannominato a Madrid, capace di freddare l’Atletico e rimettere in corsa il Real in una finale in cui sembrava spacciato. Pareggio al 93’ e poi goleada finale delle merengues. Un protagonista che si è ripetuto a tutto tondo anche ieri: bravura dell’esperto difensore e destino hanno fatto il loro ma il suo sigillo c’è e pesa molto. Ieri il gol del vantaggio (viziato da un leggero fuorigioco) e poi il rigore nella serie. Freddezza, esperienza e cinismo, che hanno aiutato il Real a centrare prima la decima e poi la undecima. E l’Uefa stavolta non poteva sottrarsi al premio di ‘man of the match’, consegnato a fine gara negli spogliatoi: nell’edizione lusitana gli venne preferito Di Maria, ma è chiaro che senza quel gol la coppa dalle grandi orecchie avrebbe fatto parte della bacheca dell’Atletico. Ieri la giusta consacrazione, che apre le porte ad un altro primato: due gol in altrettanti finali, il primo difensore nella storia della Champions League a marcare questo record. E’ la prima coppa conquistata con i gradi di capitano effettivo, dopo l’addio di Iker Casillas al Porto nell’ultima estate (lo era già stato nel 2012, causa l’infortunio del portiere), nella stagione più travagliata a livello di infortuni, con il doppio stop alla spalla che non gli ha permesso di esprimersi con regolarità. Ma alla fine, ha vinto lui.