Serie B: di spettacolare è rimasto soltanto l’equilibrio
B come Bellissima. Sì, ma soltanto perché c'è un equilibrio straordinario che rende questo campionato unico al mondo. Per il resto, siamo sinceri, la stagione regolare che si è appena conclusa ha regalato pochissime emozioni o innovazioni. Dal punto di vista qualitativo, anzi, un passo indietro rispetto alle precedenti edizioni. Basti pensare che i playoff si fanno per un solo punto, altrimenti per la seconda volta nella storia sarebbero stati aboliti. Certo, ma in quella prima volta c'erano
Juve e
Napoli, abbiamo detto tutto. Stavolta troppi sbadigli, poche novità tattiche, qualche allenatore con idee, in diversi casi le intuizioni dei singoli. La fotografia è il pur apprezzabile
Cittadella che nell'ultimo turno ha preso quattro schiaffi a Chiavari, quando avrebbe dovuto essere il portabandiera degli aspiranti ai playoff, per fortuna ci hanno pensato
Perugia e
Benevento... Prendete il
Frosinone: gli avvocati difensori di
Pasquale Marino dicono che in fondo il contratto avrebbe previsto il rinnovo automatico in caso di salvezza, ma cosa significa? L'organico di grande spessore, completo ed equilibrato, avrebbe dovuto conquistare la promozione diretta, la gestione non è stata all'altezza, ora come minimo bisognerà vincere i playoff. E non sarà semplice. Bisogna pensare diversamente quando si impostano le squadre: maggiore freschezza negli organici, allenatori più coraggiosi. Oppure imitare l'esempio della
Spal che aveva programmato con
Semplici e ha raccolto per due stagioni consecutive. Ecco perché, aspettando i playoff, di questa B salviamo soltanto lo spettacolare punto a punto che mantiene molto vivo il pathos. Tutto il resto è noia? Quasi...