La Serie A e il vento dell’est: da Pjaca a Pesic, la carica degli ex jugoslavi
05.09.2016 | 23:59
Soffia sempre forte il vento dell’Est sulla nostra Serie A, “uscita” ancor più…jugoslava dal fatidico gong del 31 agosto, che ha posto fine alla sessione estiva del calciomercato. Scorrendo il riepilogo delle operazioni in entrata, infatti, balza subito agli occhi la mole di calciatori provenienti dall’ex Repubblica poi discioltasi – con la creazione di numerose realtà statati indipendenti – dopo la sanguinosa guerra dei Balcani. A fare la voce grossa i giocatori croati, andati a rinfoltire una colonia già molto nutrita alle italiche latitudini: a capitanare la truppa è Marko Pjaca, con i 23 milioni impegnati dalla Juventus per prelevarlo dalla Dinamo Zagabria. La stessa società che ha ceduto un altro Marko nazionale a scacchi, Rog, al Napoli dopo una lunga trattativa. Operazioni low cost, invece, quelle che hanno portato dall’Hajduk Spalato alla Fiorentina Hrvoje Milic, esterno che contenderà a Maxi Olivera l’eredità di Marcos Alonso, e il promettente attaccante classe 1999 Josip Maganjic. Discorso economico che vale anche per Mario Pasalic, centrocampista del ’95 preso dal Milan in prestito dal Chelsea; il pari ruolo Marko Pajac, che il Cagliari ha acquistato dal NK Celje per poi mandarlo a giocare a Benevento; l’ex enfant prodige Robert Muric, sul quale ha scommesso – a titolo temporaneo – il Pescara malgrado il ventenne specialista all’Ajax non si sia confermato sui livelli della Dinamo Zagabria; e, infine, il 29enne Robert Vargic, secondo portiere della Croazia e adesso anche della Lazio, che lo aveva acquisito lo scorso inverno dal Rijeka in vista di questa stagione.
Venendo adesso al made in Serbia, considerevole la rappresentanza: da Sasa Lukic, centrocampista classe 1996 arrivato al Toro dal Partizan Belgrado, a Filip Djuricic, che alla Samp spera di trovare quella continuità mai avuta al Benfica, passando per Slobodan Rajkovic del Palermo (27enne difensore ormai ex Darmstadt) e Aleksandar Pesic, 24enne prima punta proveniente dal Tolosa annunciata a sorpresa dall’Atalanta l’ultimo giorno di mercato. Al macedone Ilija Nestorovski, che Zamparini aveva prenotato a zero lo scorso gennaio, il gravoso compito di finalizzare le azioni offensive dei rosanero, mentre un capitolo a parte meritano i trasferimenti interni, cioè relativi a elementi che già militavano nei nostri campionati. Quattro profili su tutti: il bosniaco Miralem Pjanic ha salutato la Roma per sposare la Juve, il serbo Nikola Maksimovic alla fine è riuscito a scendere dall’Aventino per abbracciare il Napoli (che ha faticato oltremodo per strapparlo al Torino), il centravanti croato Ante Budimir è passato dal Crotone alla Samp, che inoltre per rinforzare la difesa ha bussato con successo a casa Cagliari per lo sloveno Luka Krajnc. Alla fine invece non si sono mossi il montenegrino Stevan Jovetic e il croato Milan Badelj, patate semi bollenti che Inter e Fiorentina saranno chiamate a gestire almeno fino a gennaio.