Si scrive Barak, si leggerà plusvalenza. In perfetto stile Udinese
19.12.2017 | 00:05
Si scrive Barak, si leggerà plusvalenza: in perfetto stile Udinese. La squadra friulana con Massimo Oddo ha iniziato a volare, tre successi consecutivi di cui due esterni: il primo a Crotone, il secondo sabato a San Siro contro l’Inter; blitz intervallati dalla vittoria casalinga contro il Benevento. In tutte e tre le sfide lo zampino (2 reti e 2 assist) di Antonin Barak, il ventitreenne centrocampista della Repubblica Ceca (7 presenze e 5 gol sin qui in Nazionale), arrivato all’ombra della Dacia Arena per circa 3 milioni dallo Slavia Praga. Un colpo in aderenza alla consolidata filosofia sul mercato della famiglia Pozzo, rimasta identica anche se il rendimento in campionato è cambiato rispetto agli anni d’oro in cui i bianconeri centravano piazzamenti europei. A differenza della stragrande maggioranza degli stranieri che sbarcano in Italia, il talento di Pribram non ha pagato lo scotto del noviziato, nessuna fase di ambientamento. Panchina alla prima giornata, alla seconda un primo spezzone da mezzora abbondante, poi sempre titolare sia con Delneri (eccezion fatta per la rovinosa sconfitta interna con la Juve) che con Oddo. Mancino naturale, lunghe leve (190 cm per 85 kg), bagaglio tecnico importante, grande intelligenza tattica e ottimo senso dell’inserimento in zona gol. In patria giocava perlopiù da trequartista, a Udine si sta disimpegnando egregiamente da centrale e da mezzala: standard delle performance comunque elevato, il prototipo del centrocampista moderno e universale. Sono già 4 le reti siglate da Antonin in Serie A, in 14 presenze, ruolino impreziosito anche dai già citati 2 assist. E non serve la palla di vetro per pronosticare a medio termine una nuova succosa plusvalenza per i Pozzo. Non solo Jankto, anche Barak ha tutte le carte in regola per diventare una gallina dalle uova d’oro. Probabilmente lo è già.
Jody Colletti
Immagine: Twitter Udinese-foto Petrussi