SILVIO BERLUSCONI, L’ETERNO PRESIDENTE
12.06.2023 | 12:00
Silvio Berlusconi non ce l’ha fatta. Il leader di Forza Italia e presidente del Monza si è spento questa mattina alle 9:30 all’ospedale San Raffaele di Milano all’età di 86 anni. L’ex premier era stato nuovamente ricoverato nella struttura il 9 giugno, dopo essere stato dimesso lo scorso 19 maggio scorso dopo 45 giorni di ricovero.
Difficile, se non impossibile, ripercorrere la vita piena di successi di Silvio Berlusconi. Nato a Milano il 29 settembre 1936, Silvio Berlusconi, dopo una lunga esperienza nel settore dell’edilizia, era già un affermato imprenditore televisivo, avendo spezzato il monopolio della Rai con la creazione delle tre reti Mediaset, Italia 1, Canale cinque e Rete quattro, quando verso la fine del 1985 il suo nome inizia a circolare con insistenza negli ambienti calcistici come potenziale acquirente del Milan.
L’anno zero nel calcio è il 10 febbraio 1986, il giorno della firma d’acquisto del Milan. Il 20 Silvio Berlusconi diventa ufficialmente proprietario del club rossonero. Il 24 marzo, infine, ‘Sua emittenza’, come spesso era soprannominato in quegli anni, è il 21° presidente della storia rossonera. Le prime mosse a livello societario sono la nomina di Adriano Galliani come Amministratore delegato e di Ariedo Braida come Direttore generale. La nuova società punta innanzitutto al risanamento del bilancio, ad un ringiovanimento della rosa e al rilancio della squadra su palcoscenici che le competono. L’obiettivo è uno soltanto: “Il Milan – disse – dovrà scendere in campo sempre seguendo una missione: essere padroni del campo e comandare il giuoco”.
L’inizio di una nuove era, come lui nessuno mai. Una serie di successi che mai prima di allora il club rossonero aveva conosciuto: saranno 29 in tutto, i trofei principali vinti (di cui 26 nei 20 anni da presidente, 3 negli 11 anni di vicepresidenza vicaria di Adriano Galliani), in 31 anni da proprietario del club, dal 24 marzo fino al 13 aprile 2017. Numeri sensazionali, che lo rendono il presidente più vincente e il patron più longevo della storia rossonera. Prima della politica, il calcio, in cui ha investito complessivamente 900 milioni di euro, per una media di 28 a stagione, è stato il terreno di conquista del Cavaliere. Quelli del suo Milan sono stati anni di grandi allenatori, da Sacchi a Capello, passando per Zaccheroni, Ancelotti e Allegri. Il suo ciclo vincente sarà caratterizzato infatti dall’acquisto di fuoriclasse assoluti, fra cui ben 5 calciatori che conquisteranno il Pallone d’Oro: Gullit, Van Basten (3 volte), Weah, Shevchenko e Kakà.
“Il calciatore più amato? È difficile rispondere, – dirà nel 2020 in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’ – la storia del mio Milan è stata di grandi campioni, che hanno fatto sognare ogni tifoso, me per primo. Con i miei ‘ragazzi’ si è instaurato sempre un rapporto personale di stima e di affetto. Ma se proprio devo indicarne uno, scelgo Marco Van Basten, simbolo della bellezza del calcio come lo intendo io. Un protagonista leggendario che lasciò un vuoto incolmabile quando troppo presto dovette abbandonare i campi di calcio”.
Ceduta la società nel 2017 ad una cordata guidata dall’imprenditore cinese Yonghong Li, arriva l’ultima, affascinante quanto romantica, scommessa: il Monza. Portato dalla Serie C alla Serie A in quattro anni e con l’ambizione mai nascosta di fargli toccare le vette del calcio italiano ed europeo in pochi anni. Utopia per molti, obiettivo concreto per Berlusconi. E così fu: il Monza torna in Serie B dopo 20 anni di assenza e poi per la prima volta in Serie A, dove raggiungerà una storica salvezza piazzandosi all’undicesimo posto collezionando 52 punti. Frutto anche dell’intuizione, sua e di Galliani, di affidare la panchina a Raffaele Palladino.
Adesso il mondo piange la scomparsa di un gigante, di un uomo capace di trasformare i sogni in realtà e di lasciare la sua impronta, indelebile, in qualsiasi cosa toccasse. Silvio Berlusconi, l’eterno presidente.
Foto: Screen Twitter Berlusconi