Simeone: “Juve troppo forte, ha lasciato fuori tanti campioni. A Sarri serve tempo. Il mio gesto…”

Diego Pablo Simeone, allenatore dell'Atletico Madrid, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus: "La Juve ha caratteristiche precise, è una squadra forte, con un livello altissimo: lo vediamo dai giocatori che sono rimasti fuori dalla rosa della Juve. Il ko con la Real Sociedad? Ci sono situazioni di gioco da poter migliorare, il ritmo è stato buono ma dobbiamo gestire certe situazioni in modo diverso. La Juve si dice che non sia più di Allegri e non ancora di Sarri? "Non mi sembra un'osservazione straordinaria. Allegri è stato per anni, Sarri è lì da pochi mesi. Mi pare una cosa non straordinaria. I nostri obiettivi? Io penso alle cose giorno per giorno. Vedo che ci mettete a volte primi a volte ultimi: il calcio è sempre il calcio, dipende da come arriva una squadra alla competizione. Guardate l'annata straordinaria dell'Ajax: questo è il calcio. La Champions è dei giocatori di talento, che possano farti vincere le partite contro qualsiasi rivale. Noi stiamo cercando di migliorare, di crescere, di adattarci a questo tipo di competizione, di far capire ai giovani cosa è. Le parole sono solo parole: penso a Joao Felix, ci vuole tempo. Cristiano Ronaldo? È difficile preparare una partita contro di lui. È un animale da gol, ha un livello diverso e con lui in area serve attenzione: non è facile da controllare, ha un cambio di passo e una capacità di segnare che come visto abbiamo sofferto. È un animale da gol. Il gesto delle uova? Io sono stato chiarissimo su quello che ho sentito. E immagino che quando Ronaldo ha fatto il suo, di gesto, ha sentito quello che ho sentito io. Se ho rivisto il 3-0 di Torino? Ho rivisto tutte le partite giocate contro di loro. Però è una partita nuova, come dicevate voi il gioco di Allegri non è lo stesso del gioco di Sarri. Sono gli stessi giocatori, ma non credo si possa imparare molto da quella gara. Sono una squadra forte e con personalità, dovremo cercare di portare la partita dove riteniamo di poter fare male". Foto: AS