SIMONE INZAGHI, IL RE DI COPPE ORA SI È PRESO ANCHE LO SCUDETTO

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Simone Inzaghi, con lo scudetto conquistato ieri sera battendo il Milan, ha scritto, una volta di più, il proprio nome in maniera indelebile nella storia dell’Inter e della Serie A. Un tricolore rincorso per tre anni alla guida dei nerazzurri e sognato, per un girone d’andata, durante la sua precedente esperienza professionale alla Lazio, non priva di trofei. Il tecnico, nato a Piacenza il 5 aprile 1976, proprio con la maglia biancoceleste ha vissuto i momenti migliori della sua carriera da calciatore. Dopo un’infanzia calcistica vissuta con la squadra della sua città ed inframezzata dai prestiti al Carpi, Novara, Lumezzane e Brescello, è con la Lazio che Simone Inzaghi fa vedere le sue qualità da attaccante, che lo portano a totalizzare un bottino di 169 presenze e 53 gol tra il 1999 ed il 2005, con le soddisfazioni maggiori che sono rappresentate dal tricolore vinto nel 2000 e dal trionfo in Supercoppa Europea, arrivato nell’anno precedente. Ma è da allenatore che Inzaghi vive una seconda giovinezza, con un percorso partito da lontano, ma con la costante della vittoria e dei titoli che non è mai mancata. Un cammino cominciato proprio alla guida delle giovanili della società laziale. Con la formazione Primavera dei biancocelesti, infatti, in due anni, dal 2014 al 2016, arrivano i primi tre trofei, una Supercoppa e due Coppe Italia Primavera, vinte consecutivamente. Risultati che fanno ricadere su di lui la scelta del patron biancoceleste Claudio Lotito, per sostituire, nell’aprile 2016, l’esonerato Stefano Pioli. La finale di Coppa Italia raggiunta nella stagione successiva, persa con un secco 2-0 contro la Juventus, all’epoca scudettata e finalista in Champions League, è il preludio a tante altre finali, con un esito differente, che daranno a Simone Inzaghi l’eloquente appellativo di “Re di Coppe”. Nell’annata seguente il tecnico piacentino si vendica dei bianconeri, strappando alla squadra di Allegri la Supercoppa Italiana all’ultimo respiro, grazie ad un gol di Murgia. Successo bissato nel 2019 a Riad, in Arabia Saudita, superando sempre i bianconeri, stavolta allenati da Maurizio Sarri, con il risultato finale di 3-1. Nello stesso anno arriva anche la prima Coppa Italia, vinta ai danni dell’Atalanta, sconfitta per 2-0 nella finale giocata allo stadio Olimpico. Nella stagione falcidiata dal Covid, la Lazio, per tutto il girone d’andata sogna addirittura una clamorosa vittoria del tricolore, salvo poi sgonfiarsi progressivamente alla ripresa delle ostilità. Degno di nota anche, durante l’ultimo anno della esperienza nel club laziale, l’approdo agli ottavi di Champions League. Nel triennio successivo comincia il suo ciclo vincente all’Inter, club il quale firma prima un accordo biennale, per poi rinnovare fino al 2025. Nelle prime due stagioni la vittoria in campionato sfuma, per meriti di Milan e Napoli, ma i trofei arrivano comunque: una Supercoppa Italiana ed una Coppa Italia vinte nel 2022, entrambe strappate alla Juve. Trionfi che vengono replicati nel 2023, con l’aggiunta di una cavalcata trionfale in Champions, che ha visto la Beneamata capitolare solamente nell’ultimo atto, ad Istanbul, al cospetto del Manchester City di Guardiola. Con il terzo trionfo di fila in Supercoppa e lo scudetto della seconda stella conquistato, per la prima volta nella storia, nella stracittadina milanese Simone Inzaghi è diventato, con sei titoli in tre anni, il terzo allenatore più vincente del club, superando José Mourinho, fermo a cinque, e piazzandosi dietro a Roberto Mancini e ad un mostro sacro come Helenio Herrera. Un ciclo vincente che sembra ben lungi dall’essere concluso, con l’asticella delle ambizioni che adesso si alza sempre di più. Foto: Instagram Inter