Simoni: “Tottenham-Inter? Sono fiducioso per i nerazzurri, ma non mi spiego i loro troppi alti e bassi”

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Gigi Simoni, ex allenatore dell'Inter, ha parlato della sfida dei nerazzurri stasera contro il Tottenham a Wembley partendo dalla sua vittoria con la Cremonese in quello stadio il 27 marzo 1993 nel Torneo Anglo-Italiano in finale contro il Derby County: Simoni, quale posto occupa quella partita nella sua carriera? "Ho ricordi dolcissimi, era allora per me il punto più alto della carriera, la Coppa Uefa con l’Inter sarebbe arrivata più avanti. Fu un’occasione unica, un premio fuori programma: quel torneo ci diede la possibilità di scontrarci con una realtà diversa". Cosa ricorda dell’avvicinamento a Wembley? Voi, abituati alla B, dentro uno dei teatri calcistici top del mondo. "I giocatori erano emozionati, io stesso sentivo un po’ di pressione. Arrivare allo stadio e vedere le due torri fu un brivido vero. Entrare dentro, poi, fu impressionante. Tutto era più grande... uno scenario interessantissimo, conoscevamo bene il peso della storia di Wembley". Cosa fa un allenatore in questi casi per gestire la tensione? "Nel mio caso fu molto semplice. Non c’era paura negli occhi dei miei, solo voglia di divertirsi: Wembley ti eccita, quel giorno c’erano quasi 40mila persone. E poi allora non era tutto così visibile in tv com’è oggi: questo non faceva che alimentare il mito dell’Inghilterra e del football, c’era voglia di scoprire". Quanti tifosi merita questa Inter? "Ha grandi qualità agonistiche, sono fiducioso per Wembley. Spalletti ha 3-4 campioni tra cui Icardi, fenomenale. La differenza con la Juve è lì, nel numero di grandi giocatori a disposizione. Però non mi spiego una cosa". Prego. "Ha troppi alti e bassi. Non dovrebbe essere così, se l’obiettivo sono i grandi risultati". Foto: zimbio