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Singo: “Giocavo con palloni di buste e sacchetti. A Torino ho trovato una seconda famiglia”

09.04.2022 | 12:23

Wilfried Singo, talentuoso terzino destro del Torino, si è raccontato ai canali ufficiali del club: “Prima facevo il portiere, il ruolo di mio padre, che era un calciatore dilettante in Costa d’Avorio. Poi sono diventato un giocatore di movimento, ma papà è rimasto importante per la mia carriera e ancora oggi è la prima persona con cui mi confronto dopo le partite. Mi incoraggia molto.

Mio padre mi ha regalato il mio primo pallone, con cui ho fatto i primi gesti tecnici: giocavo, calciavo, tutto con i miei amici all’età di sei anni. Prima usavo un altro tipo di palla. In Costa d’Avorio si usa costruire piccoli palloni fatti di buste e sacchetti.

Non è stato facile lasciarsi tutto alle spalle e volare in un paese lontano e di cui non conoscevo la lingua. Ma sono stato fortunato a trovare dei compagni che mi hanno aiutato molto: Nkoulou, Djidji, Meite. Piano piano mi sono adattato alla nuova realtà. L’esperienza in Primavera con Coppitelli? Giocavo centrale difensivo, poi il mister iniziò a provarmi da esterno destro. Le cose andarono bene, visto che da lì non mi sono più spostato.

La storia del Toro? Non ne sapevo molto, ma poi me ne hanno parlato. Voglio impararla. Le strutture del Filadelfia sono belle, posso conoscere meglio la storia del Toro. Qui ho trovato la mia seconda famiglia, in gruppo si sta bene. Possiamo andare lontano“.

Foto: Twitter Torino