SKORUPSKI: VALORE AGGIUNTO EMPOLI, CON IL GIALLOROSSO NEL DESTINO
26.12.2016 | 10:00
Walter Sabatini prima o poi tornerà in pista, difficilmente uno come lui resterà ancora a lungo a spasso. Analizzando le sue doti, va chiamata in causa la stessa concezione di direttore sportivo. Un ruolo affascinante, indubbiamente, ma che non può essere ricondotto superficialmente soltanto al mercato. Un valido diesse deve sapere gestire il gruppo e, soprattutto, le situazioni più scomode a livello mediatico. E, quanto a questi ultimi aspetti, la resa del dirigente umbro in giallorosso nel complesso è stata tutt’altro che ottimale. Tralasciando l’infelice uscita, storia di un paio di settimane fa, sull’ormai suo ex presidente James Pallotta, meglio stendere il classico velo. A Walter devi chiedere plusvalenze, in materia è un vero e proprio mago. Da lui puoi, devi aspettarti la scoperta di giovani calciatori poco patinati che nel giro di poco tempo possono prendersi la scena, anche se qualche abbaglio recentemente lo aveva accecato. Da questo punto di vista, però, il saldo è stato assolutamente positivo. A lui, addentrandoci nel nostro approfondimento quotidiano, si deve la svolta polacca tra i pali della Roma. Archiviata l’era De Sanctis, Sabatini ha puntato su Wojciech Szczesny, al secondo anno di prestito dall’Arsenal. Uno specialista ancora giovane (26 anni per un portiere sono “pochi”, si sa), ma il cui futuro è ancora tutto da scrivere, considerato che nemmeno il secondo accordo con i Gunners, sottoscritto l’estate scorsa, prevede il diritto di riscatto a favore della società capitolina. Poco male, perché in ogni caso i giallorossi il portiere del futuro lo hanno già in casa. No, non ci riferiamo al brasiliano Alisson, cui finora Spalletti ha concesso soltanto la vetrina dell’Europa League (e il playoff di Champions d’andata contro il Porto), e nemmeno al vecchio Bogdan Lobont, che fra meno di un mese spegnerà 39 candeline.
Stiamo parlando di Lukasz Skorupski, di un anno più giovane rispetto all’attuale titolare e al momento in forza all’Empoli (anche per lui si tratta del secondo anno di fila a titolo temporaneo). Ecco, quella ufficializzata il 13 luglio del 2013 fu un’operazione eccellente di Sabatini, che per soli 890.000 euro portò a Trigoria questo sconosciuto estremo difensore dell’Est, cui fece sottoscrivere un contratto quadriennale. Valutazione oggi come minimo decuplicata, volendo volare bassi. Anzi bassissimi, perché, a giudicare dal rendimento di Skorupski all’ombra del Castellani, la cifra di 8,9 milioni di euro sembra obiettivamente non congrua al valore del calciatore, decisamente alto. Lukasz nasce il 5 maggio del 1991 a Zabrze, ove si accosta al mondo del calcio già all’età di 7 anni, sgambettando con i pulcini del Pogon. Nel 2003 entra nel vivaio del Gornik Zabrze, una compagine che ai più attenti appassionati di lungo corso non può che ricordare la morte di Gaetano Scirea. Proprio in Polonia si era infatti recato l’indimenticabile ex libero della Juventus per osservare dal vivo, da allenatore in seconda, gli avversari dei bianconeri in Coppa Uefa, quando perse la vita il 3 settembre del 1989 a seguito dell’incidente d’auto che originò il rogo fatale.
Tornando a Skorupski, nella stagione 2008-09, ultimata la trafila delle giovanili, il Gornik lo promuove in prima squadra ma non lo fa mai scendere in campo. Discorso analogo per il campionato successivo. All’inizio del 2011, il giovane portiere viene girato ai cadetti del Ruch Radzionkow con i quali totalizza 11 apparizioni. Richiamato alla base, Lukasz debutta da titolare nella massima serie il 31 luglio del 2011, in occasione del pareggio per 1-1 nella tana dello dello Slask Wroclaw. A partire da allora, il guardiano dei pali mette a referto 57 presenze nelle varie competizioni con il club della sua città, riuscendo a mantenere inviolata la propria porta per 17 volte. Del passaggio alla Roma abbiamo già parlato, basta ricordare la data dell’esordio assoluto in giallorosso (9 gennaio 2014, in Coppa Italia contro la Samp) e che in totale Rudi Garcia gli ha concesso 14 presenze, Serie A e Champions comprese, nell’arco di due annate. Il 30 giugno del 2015 l’Empoli ne ufficializza l’arrivo, Lukasz in Toscana convince tutti (48 presenze sin qui) e convince anche la Roma a blindarlo fino al 2021. Il 12 agosto, dopo aver svolto il ritiro agli ordini di Spalletti, il ritorno in azzurro. Il resto è attualità con Skorupski, autentico valore aggiunto, a spiccare tra i migliori in assoluto nel ruolo. Voti altissimi, parate da stropicciarsi gli occhi e ben 7 clean sheets (ossia partite senza subire gol) sulle 18 sin qui disputate del campionato in corso. Un numero esorbitante, se si considera che la formazione di Martusciello partecipa al mini torneo (al momento ancora a 4) per non retrocedere. Fisico da granatiere (187 cm per 84 kg), Lukasz – a dispetto della stazza – zompa felino da un legno all’altro e non ha punti deboli nei fondamentali, oltre a comandare la retroguardia con sicurezza. Le ottime prestazioni di questo girone d’andata gli hanno consentito di riguadagnare la maglia della Nazionale dopo oltre due anni. Ma finora al suo attivo ha soltanto una presenza, datata 14 dicembre 2012, relativa alla sfida contro la Macedonia valida per le qualificazioni mondiali. La concorrenza è numerosa e agguerrita: Skorupski ha davanti Szczesny, Fabianski e l’inossidabile Boruc, ma il fatto che il ct Nawalka nelle ultime convocazioni abbia deciso di chiamare ben 4 portieri, pur di farlo rientrare nel giro, la dice lunga sulle prospettive del 25enne che si era distinto in passato indossando i guanti di Under 21 e Under 20. In Italia Lukasz ha già trovato l’amore (la bella Matilde), la speranza è di potersi consacrare presto ad alti livelli. “Ho un contratto lungo con la Roma, vedremo quello che succederà. Per adesso spero di fare bene a Empoli e di raggiungere la salvezza. Ho il massimo rispetto per la squadra azzurra, siamo come una famiglia e sapevo che venire qui mi avrebbe fatto maturare. Ma un giorno vorrei giocare la Champions League”. Obiettivo chiarissimo, rivelato una settimana fa e – aggiungeremmo – alla sua portata. A medio-lungo termine, la carta d’identità d’altronde gioca a favore. Prima però c’è da chiudere a doppia mandata la porta dell’Empoli: Skorupski sa come si fa, lo sta già facendo.
Foto: sito ufficiale Empoli