Sneijder rivela: “Al Real la vodka era diventata la mia migliore amica”

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Wesley Sneijder, ex centrocampista dell'Inter, all'interno della sua autobiografia ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua esperienza al Real Madrid: “Ero giovane e ho apprezzato il successo e l’attenzione sul sottoscritto. Ma qualcosa deve essere andato storto li’. Niente droghe, ma alcol e rock’n’roll. Mi ci sono abituato, come una delle stelle della famiglia reale olandese. Da giocatore del Real Madrid vieni idolatrato e adorato. Ma non posso dire di aver resistito a lungo. Ho giocato abbastanza bene, ma in molti hanno detto che in relazione alle mie qualità avrei potuto fare ancora meglio. Spesso in Spagna sono rimasto solo e vedevo il piccolo Jessey davvero poco. Potevo solo stare da solo. A proposito, perché’ restare soli quando hai abbastanza amici con cui passare il tempo libero? Non mi sono reso conto che la bottiglia di vodka era diventata la mia migliore amica. Fisicamente, non me ne accorgevo nemmeno. Il giorno dopo mi svegliavo come se nulla fosse accaduto. Ho continuato a giocare, ma meno bene e nettamente meno concentrato rispetto ai miei standard abituali. Il mio atteggiamento non era degno del Real Madrid. Ho mentito a me stesso, dicendomi che stava andando bene e mi sono aggrappato alla mia intelligenza calcistica. Sono obiettivamente affondato fisicamente. Correvo molto di meno, lo nascondevo molto con la mia tecnica. Pensavo personalmente che nessuno se ne accorgesse”.   Foto: nederlandfoot