Soler: “Valencia era casa mia”

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Un legame che sembrava indissolubile e che andava oltre il mero obiettivo economico, ma alimentato da un forte attaccamento alla maglia che, nel calcio d'oggi, pochi possono ancora vantare. Si sono divise le strade tra Carlos Soler e il Valencia, ma di certo non per volere dello stesso giocatore che, in un'intervista rilasciata a SuperDeporte ha ripercorso tutte le tappe che lo hanno portato poi ad accettare l'offerta del Paris Saint Germain: "Non è stato facile prendere la decisione di partire. C'è stata una trattativa per provare a rinnovare il contratto per un anno e mezzo in cui sono successe alcune cose. Alla fine ho preso una decisione, ma mi sono sempre lasciato consigliare. Io e i miei agenti abbiamo adottato una strategia di parlare con il club e cercare le condizioni giuste sia per la durata del contratto che per l'aspetto economico, per il progetto sportivo del club. Ci sono molte persone, e quelle cose danno fastidio anche a me, che pensano che tutto sia una questione di denaro, ma non è così. Ho cercato un contratto a lungo termine al Valencia, ho cercato un progetto sportivo ambizioso per giocare la Champions e poi ho dettato anche alcune condizioni economiche". E ancora: "Quindi, durante quest'anno e mezzo, più o meno, queste condizioni non sono state soddisfatte. Il club non è arrivato a questo, né si è avvicinato. E alla fine ho anche detto al club che non volevo uscire gratis perché dovevo molte cose al club, così l'ho fatto sapere sia a Layhoon che a Gattuso. Alla fine chiedevo un contratto a lungo termine, dai 25 ai 33, 34 o 35 anni, legandomi a Valencia per tutta la vita. Il club ha una filosofia e non vuole fare contratti più lunghi di X anni. La pensavo diversamente e il club non si è mai avvicinato a quanto chiedevo in termini di anni e quell'accordo non è stato raggiunto. Insieme ai miei agenti, la prima cosa che ho detto loro è stata che mi piacerebbe rimanere al Valencia". Foto: profilo twitter Soler