Sottil: “Italiano mi ha cambiato la carriera. Abbiamo bisogno di continuità nei risultati”. E sull’Udinese del papà…
Riccardo Sottil , attaccante della
Fiorentina, ha parlato a
Radio Sportiva soffermandosi sul suo avvio di stagione e più in generale su quello della squadra di
Vincenzo Italiano: “Abbiamo giocato tanto, dopo diversi anni abbiamo centrato l’Europa dopo la scorsa annata, fantastica. Si gioca ogni tre giorni e ci sono tante gare ravvicinate. Abbiamo passato i preliminari di Conference, disputando grandi gare anche con Juve e Napoli oltre alla Cremonese. Poi purtroppo molto spesso non abbiamo concretizzato, adesso però c’è la pausa delle nazionali, che ci dà il tempo di recuperare e ripartiremo ancora più carichi”. Italiano cosa chiede a voi esterni per cercare di migliorare il problema del gol? “Tanti hanno fatto sempre questa domanda a me e ai compagni. È vero che spesso non siamo riusciti a concretizzare, ma fa parte del calcio. Però delle volte abbiamo anche avuto sfortuna, vedi la gara contro la Juventus. In altre circostanze sviluppiamo bene, arriviamo là davanti e non concludiamo. Però bisogna stare sereni e concentrati, poi i gol arriveranno sicuramente. E anche tanti”. Che segnale ha dato la vittoria contro il Verona? “Un gran segnale, non eravamo obbligati a vincere ma dicevamo che era una partita in grado di spezzare questa catena di non vittorie intrapresa. Abbiamo portato a casa il successo davanti alla nostra gente e quando hai i tuoi tifosi che ti sostengono è più bello. Abbiamo fatto una buona gara contro il Verona, si tratta di partite mai facili da preparare. Ora possiamo respirare e ricaricare le energie: quella col Verona è stata una ciliegina sulla torta che era fondamentale prima della sosta”. Come vi siete spiegati il ko in Turchia col Basaksehir? “Mancavamo da anni in Europa e quando sei la Fiorentina dopo un po’ che non giochi su certi palcoscenici hai voglia di rientrarci. Vi ricordo che qualche anno fa i viola erano in Champions. Abbiamo passato anni difficili, però lo scorso è stato quello della svolta: la serata a Istanbul può capitare, dobbiamo archiviarla. Siamo ancora in gioco, abbiamo le qualità per andare avanti tantissimo. Ripartiamo subito”. Che stagione può essere quella di Riccardo Sottil? “Non ho più 18 anni, inizio ad averne 23. Quindi è chiaro che ogni anno che passa diventi più maturo. Ci tengo a far bene qui, perché ci sono cresciuto: sono partito col piede giusto e sono soddisfatto, ma penso ad affrontare partita dopo partita al massimo. Ho un mister che mi sta aiutando, c’è un grande gruppo e grande sintonia coi compagni. Quando è così hai voglia di dare sempre di più. Siamo solo a inizio campionato, ci aspetta una lunga stagione”. Si aspettava di poter essere convocato in Nazionale? “Fin da piccolo è il mio sogno, sono cresciuto coi Mondiali del 2006, ho fatto la trafila in Under 21, poi mister Mancini mi ha convocato in prima squadra quest’estate ma ho avuto dei problemi fisici e sono tornato subito a casa. Sono però sicuro che ci saranno altre occasioni, è normale che il sogno mio e non solo sia quello di esordire in azzurro nella Nazionale A”.
Suo padre, Andrea Sottil, sta facendo una grande stagione all’Udinese… “Ci sentiamo sempre, oltre il calcio però c’è anche altro di cui parlare. Anche se è la nostra passione non parliamo solo di calcio sennò anche mia mamma non ne può più. Sono felicissimo per lui, penso se lo meriti, è un grande allenatore, ha una passione maniacale e si dedica al calcio h24. Non sono sorpreso dei suoi risultati, spero possa continuare così”. Foto: twitter Fiorentina