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Spalletti: “Udinese? Oddo è sveglio e preparato. Bisogna stare attenti col mercato. Chi voglio? Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez”

15.12.2017 | 16:10

Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa presentando la sfida di domani con l’Udinese di Oddo: “Pordenone? Se n’è parlato abbastanza. Bisognava avere maggiore attenzione nei pericoli creati da loro. Non posso dire che i miei calciatore l’abbiano presa sotto gamba. Chiunque avessi scelto, sarebbe stato più forte dell’avversario. Casomai abbiamo sbagliato la gestione, laddove ho creato difficoltà in quei ragazzi che avevano giocato poco. Le distanze e i metri dentro le partite sono diverse dall’allenamento. Tutto questo insieme ha determinato che qualcuno non abbia reso al meglio. Io vengo dalla campagna e so quale deve essere il comportamento corretto del predatore verso la sua preda. Se non metti i giocatori nella loro miglior condizione possibile è difficile ottenere il risultato. C’era da forzare la qualità individuale nei calciatori: questo ha dato ma anche tolto qualcosa. Se siamo insistenti, riusciamo a colmare i limiti. Ripeto che la differenza l’ha fatto la mia scelta: se ad esempio metto Cancelo negli 8/11 della squadra viene fuori tutto un altro calciatore. Mercato? Bisogna stare attenti con il mercato: fino a che il presidente non farà chiarezza sulle sue intenzioni di come agire, bisognerà fare silenzio. Creare aspettative non fa bene all’Inter e ai suoi risultati. Se mi chiedete chi voglio a gennaio, ecco tre nomi: Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez davanti. Quelli che ho adesso intanto hanno portato l’Inter davanti a tutti, quindi bisogna dare il merito. Come sta la squadra? Lavoriamo per giocare di più quindi non ci possiamo lamentare dei tre impegni in otto giorno. Andrebbe controcorrente con quello che dico di settimana in settimana. I ragazzi hanno recuperato e vogliono vincere. Eder, Nagatomo e Vecino tutti pronti per essere impiegati. Il centrocampo? Borja Valero è uno che incolla la squadra. Incolla tutto quello che gli sta intorno come tutti i calciatori che conoscono il calcio. Con le dovute proporzioni del fisico, sa fare tutto, anche vincere i contrasti, leggere bene l’iniziativa avversaria. Ha ben chiara la foto di chi lo tallona: vede prima con la testa, poi con gli occhi. Anche senza di lui però abbiamo messo a posto alcuni risultati, quindi non boccio ma scelgo sempre. L’Udinese? Conosco l’allenatore ed è uno preparato e sveglio. Le prime partite Oddo le ha giocate e ha fatto vedere le sue idee. Con Pozzo ci ho parlato: scelgono i calciatori per struttura e qualità e per questo troveremo un avversario tostissimo per fisicità e intensità. Le insidie ci sono, anche il colore delle maglie è un’insidia. Chiudere in testa il girone d’andata? Dobbiamo tirare più a lungo possibile perché il gruppetto di testa spinge dall’inizio. Sembra non esserci spazio per rilassarsi, bisogna andare molto forte. Il senza tregua deve trainarci fino in fondo perché la lotta è equilibrata e di alto livello. Noi vogliamo mettere più punti possibili nel girone d’andata senza farci trarre in confusione da certe partite. Questa con l’Udinese e poi dopo con il Sassuolo, in base a come le giochi, trasformano quelle successive. Abbiamo avuto un grafico differente nella lunghezza del nostro campionato. Si fanno i turni per controllare il tempo che passa. Perché ho fiducia in Nagatomo? Ha tutta la nostra stima. Era in forma prima e lo è anche adesso. Yuto è cresciuto in personalità e qualità, vive lo spogliatoio consapevole di potere mettere le sue doti tutte le volte che gli verrà chiesto di farlo. Il suo rigore in Coppa la dice lunga sulla sua freddezza e forza. All’inizio ha giocato un po’ di più, ma continua ad allenarsi sempre bene. Karamoh? Era molto dispiaciuto per aver fallito le sue occasioni in Coppa, ma non disperderà le sue convinzioni. Se voterei Tommasi come presidente? Sarebbe facile perché lo conosco bene. La moralità, la cultura e la forza mentale di questa persona non si discutono. Nessuno può farlo. Secondo me è lui il Presidente. L’ho avuto anche come calciatore e so di cosa parlo. Servono idee, qualità, voglia di migliorare le cose e Damiano ha tute queste caratteristiche. Io voto lui. I campioni italiani del futuro? Chiesa, Berardi e Barella sono ottimi calciatori, ma preferisco Candreva e Perisic. Quei ragazzi comunque hanno un grande futuro davanti”.

Foto: Inter Twitter