Spalletti: “Dzeko? In squadra non ho parenti. Su Totti…”

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Ecco le parole in conferenza stamps di Luciano Spalletti in vista di Roma-Chievo: "Infermeria? Keita è fermo a causa di un problema alla caviglia. Probabilmente non sarà a disposizione per la partita di domani. Poi c'è Manolas che ha preso una botta sul piede che gli provoca un po' di dolore. Ci sta che oggi non si alleni. Torosidis, Florenzi, Uçan rientrano regolarmente, come Gyomber. Ranieri? Gli faccio ancora tanti complimenti perché non ricordo un'impresa di questa portata se mi guardo indietro. Ha dimostrato di essere uno dei migliori ed è giusto che si goda i complimenti e il successo. Nessuno gli ha mai regalato niente, complimenti ancora. Bravissimo. Chievo? Hanno calciatori specialisti per questo tipo di campionato, per salvezze sicure, tranquille. Hanno calciatori adatti al campionato che stanno facendo. Esperti per lavorare in tranquillità perché sei sicuro che di loro ti puoi fidare. Poi hanno una cultura e una storia che parte da Malesani in B. Sempre attenti tatticamente e capaci di giocare con grande intensità. Mi è piaciuto molto il periodo di Corini, ma anche quello di Maran adesso, che ha cambiato qualcosa ma ha mantenuto il 4-4-2. Verranno qui per giocarsi la partita. Il Chievo è diventato un marchio del nostro campionato. E' difficilissimo batterli e il fatto che siano tranquilli e abbiano dimostrato il loro valore gli darà sicuramente qualcosa in più. Per noi è stato così anche altre volte e quindi non ci cambia molto. Strootman? Lui è una macchina. E' sempre uguale, fin dal primo giorno che l'ho visto in gruppo è sempre stato uguale. Si allena sempre alla stessa maniera. Anche quando un allenatore è meno intenso, lui va alla ricerca del massimo per essere poi dentro alla figura che ama essere. E' un giocatore che vuole sempre impegnarsi al massimo per raggiungere il massimo. Quando è tornato, dentro se stesso, ha avuto anche un aiuto, un segnale, che poi aveva lavorato bene. E' stata una conferma e un merito per il suo impegno. Quando inizialmente gli ho detto che non era in lista Champions è venuto in allenamento e ha fatto lo stesso lavoro del giorno precedente. Lì mi sono reso conto con che persona avevo a che fare. Ha giocato la prima partita veramente importante contro il Genoa dimostrando di essere un campione, considerando ovviamente che anche altri hanno giocato a questi livelli. La formazione, in ogni caso, la farò domani. Totti? Secondo me sta facendo perfettamente quella che era la figura che speravo diventasse. In termini di presenza dentro la squadra e dentro il gruppo, oltre che di condizione fisica e di intensità negli allenamenti, sta facendo perfettamente quello che volevo. Sono molto soddisfatto del suo contributo. Dzeko? Il suo obiettivo sarà sempre quello di segnare i gol. Io parlo sempre di squadra. Sono i risultati della squadra che mi interessano. In 17 partite abbiamo segnato una quarantina di gol. Dzeko l'ho fatto giocare poco io, è colpa mia. Io però valuto la mia squadra se vince e segna. Se la squadra vince e fa gol io sono a dama. Questo mi interessa. Ha delle caratteristiche che gli altri non hanno e se riusciamo a farlo funzionare nelle nostre caratteristiche sono potenzialità in più ma per prima cosa devo guardare agli obiettivi che al momento ci sono. Con Dzeko, avendo quella fisicità, mantenendo le stesse caratteristiche della squadra, magari possiamo anche permetterci qualcosa di più. Lui c'è all'interno di questi numeri. E' chiaro che non l'ho fatto sentire così comodo come altri giocatori, ma è una scelta che arriva dopo gli allenamenti. Per me sono importanti i segnali, gli atteggiamenti, che poi mi danno la possibilità di raggiungere i risultati. Dentro la squadra non ho parenti. Io lavoro in funzione per i risultati della Roma. Io faccio tutto in funzione di quello. Poi ci posso riuscire o non riuscire, ma alla fine andrete a vedere le mie interviste all'inizio e alla fine e vedrete che sono sempre stato coerente. Mercato? Fino a che non finisce questo campionato non ne parlo. Se facessi diversamente farei quello che chiedo di evitare da parte dei miei giocatori. Non posso far guardare in un'altra direzione che non sia il campo ai miei giocatori. E' chiaro che tutti fanno i propri interessi, ma mi sembra che al momento dentro la squadra tutti stiano pensando allo stesso obiettivo. Anche contro il Genoa ho visto che i ragazzi stanno cercando il pelo per dare il contributo in più alla vittoria finale. Tutti sono sintonizzati su questa partita perché è quella che ci può far cogliere i frutti di tutti i successi precedenti. Adesso la indicano da soli la squadra e tutti corrono per questo, e l'impossibile qualche volta succede. Noi siamo stati bravi perché ci siamo costruiti un'opportunità. Tutto il resto è noia. Paredes, Iturbe e Sanabria? Sono tre buoni calciatori. L'hanno fatto vedere in precedenza. A volte si passano un periodo buono piuttosto di uno brutto. Verranno presi in considerazione. Noi abbiamo uno specialista come Sabatini e quello che dice lui è giusto che lo dica perché sa far bene il suo lavoro. Lui è giusto che parli di mercato e che faccia le sue prove e i suoi movimenti. Io sono dentro a un'altra situazione, quella del campo. Quella di riuscire a far funzionare questa squadra. Sono loro che determinano il risultato. Cosa manca per raggiungere la Juve? Sotto l'aspetto caratteriale dobbiamo fare qualche passo in avanti. Adesso però stanno migliorando tutti. Sta migliorando anche Castan, che in allenamento ti fa capire cosa vuole dire andare contro a uno così. Sta facendo benissimo Strootman e anche De Rossi, giocatori che hanno qualità in tutti i sensi, anche caratteriali. Anche Pjanic è un leader e abbiamo bisogno di lui in questo senso. Quando andiamo a guardare la Juventus, questo va migliorato, ma anche il numero di calciatori dello stesso livello presenti in rosa. Allegri poi è stato benissimo a cambiare tattica via via. Sa cambiare dentro le partite. I suoi calciatori sanno mettere in pratica in un attimo quello che chiede. Ci sono tante squadre da cui doversi guardare e confrontare. Il Napoli è una squadra forte. Inter e Milan sono squadre forti. Non si deve guardare solo quelli davanti. Queste 5-6 squadre qui sono tutte forti. Poi bisogna trovare la chiave per riuscire a far funzionare la squadra. Chiunque di queste squadre può arrivarti davanti. Dipende dal lavoro e dal clima che riesci a creare. Dipende dalla professionalità usata in maniera continuativa anche dopo le partite, anche a casa. Poi quando tutti sono coinvolti come accade a noi in questo momento, allora ci sta di passare avanti a chiunque ma non è detto che sei più o meno forte, ma solo che stai facendo funzionare al massimo la tua squadra. Florenzi? Io non so dov'è il suo ruolo definitivo. Può darsi che possa rendere meglio in avanti, però in quel posto al momento ho giocatori come Salah ed El Shaarawy. Ha dimostrato di saperci stare. In difesa non difende al massimo ma costringe l'avversario a fare qualcosa a cui non è abituato. Poi dà una grande mano a Salah. Sa giocare in tanti ruoli, è un merito. Gioca dove serve alla squadra e questo va tenuto di conto. Bisogna sempre cercare di far quadrare il lavoro di squadra e quindi se sai fare essere più forte un undici è questo il risultato al quale dobbiamo puntare. Poi possiamo fare ancora meglio, ci penseremo".
 

Foto: Roma on Twitter