Spalletti: “Fuori dalla Champions? Non dobbiamo demolire quanto fatto. Su Marotta e le critiche…”
Luciano Spalletti, allenatore dell'
Inter, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro l'Udinese:
"Fuori dalla Champions? Noi potevamo fare di più, ma sapevamo fin dai sorteggi che sarebbe stata dura. Non mi sembra il caso di demolire quanto fatto in questo anno e mezzo. Mi pare ci sia la volontà di fare questo, invece quanto abbiamo creato rimane lì. Questi calciatori meritano il sostegno dei tifosi. Siamo a 14 punti dalla Juventus, ma siamo partiti a 29 punti dai bianconeri. Siamo partiti dal settimo posto in classifica, con i bookmakers che dicevano che non avremmo passato il turno assolutamente. E' chiaro che per come ci eravamo preparati, era possibile passarlo il turno, perché aveva fatto un grande girone nelle prime partite ed è chiaro che adesso ci sia un po' di delusione, però non dobbiamo ribaltare né buttare via niente. Quanto fino adesso non va buttato via. Si è lavorato e costruito quello che deve essere un tragitto da portare avanti. Un percorso da portare avanti su quello che stiamo lavorando, su cui ci stiamo basando adesso. Non vedo nelle partite dove non abbiamo vinto, differenza con gli avversari da dover andare a ribaltare tutto quello che è il lavoro fatto. E' chiaro che, per quanto mi riguarda, è giusto continuare a tenere d'occhio il mirino puntato su me stesso e non sui calciatori. Loro stanno facendo ciò che devono fare. Hanno dimostrato anche in questo caso di voler andare a lavorare in questa direzione, visto il loro comportamento. I calciatori, statene certi, prenderanno in esame quanto è successo e resteranno tutti sul carro per i nostri obiettivi. Conosco solo la ricetta del lavoro in modo corretto. Venire presto al campo per preparare l'allenamento con i giocatori coinvolti nel calcio che si vuole proporre. Ho visto un allenamento fatto benissimo oggi, fatto di velocità e pochi tocchi. Una squadra reattiva anche fisicamente. Questi sono i risultati più importanti. E' un ricostruire subito quelle piccole cose che ti rimettono in movimento e fare i primi passi in modo corretto. Le critiche? Mi sembra che qualcuno abbia usato il piede di porco. Sono però critiche che se sono fatte nel modo giusto, sono anche costruttive. Uno non si può aspettare molto da un tifoso di un'altra squadra, anche tra i giornalisti ci sono i tifosi che analizzano partite di altre squadre rispetto a quella che tifano. Ci sono cose che non vanno a interferire la nostra professione. Noi sappiamo da dove può arrivare una critica corretta, dalla quale prendere qualcosa per usarla per migliorare. Soprattutto se fatta in modo civile. Politano in queste ultime partite ha fatto bene e ha fatto vedere di essere un calciatore completo. Sa attaccare e difendere, nonché fornire assist per i compagni. Se avesse un po' più di fisicità sarebbe un top player a livello europeo. Se però continuerà a mostrare questa completezza nelle due fasi, diventerà ugualmente un giocatore molto importante. Poi ci sono anche altri che sono cresciuti molto. Marotta? Sicuramente riuscirà a dare il suo contributo visto che ha grande esperienza di poter stare a confrontarsi con il palazzo dove poi si vanno a creare le regole per il calcio in generale, ma sa stare anche dentro lo spogliatoio. E' partito lì. Può quindi andare a parlare anche di campo. E' chiaro che noi eravamo nelle migliori condizioni perché tutti i professionisti che c'erano anche prima ci hanno messo a disposizione tutto ciò che serve per lavorare con efficienza. Per cui si va a prendere e a sommare quelle che sono le sue caratteristiche, cercando di andare ancora più in là. Le parole di Marotta? Io mi sarei sentito in discussione anche se avessi passato il turno, perché quando alleni una squadra come l'Inter, al massimo puoi non sentirti in discussione quando vinci la partita, ma poi parte subito l'analisi su quanto potresti fare in più rispetto a quanto fatto. Le critiche non mi creano alcun fastidio. Il supporto che mi vogliono dare è una cosa che mi dà anche fastidio a sentirmelo dire, perché quando uno ti dà supporto, ti dice: 'Ti voglio bene' ma allo stesso tempo ti dice: 'Ti aiuto perché non ce la fai'. Le parole in questo senso ti viene più ad ammalarti anche rispetto a quanto uno può scrivere. Io guardo come ha perso contro il Tottenham o la Juventus e trovo che abbia un comportamento corretto la mia squadra. Poi trovo anche che siamo riusciti ad abbassare quello che è il gap con dei risultati o dei punteggi che si differenziavano con altre squadre l'anno scorso. E' salito l'equilibrio di questo campionato, ed eccetto la Juventus, tutti hanno alcuni problemi in più. Quello che diventa importante è raccontarci le cose giuste dentro lo spogliatoio. Ottimismo o pessimismo derivano da come tu fai apparire le cose. Noi sappiamo come farle apparire dentro lo spogliatoio. Tutti hanno visto cosa siamo riusciti a fare dentro lo spogliatoio. C'è un risultato che ci disturba, ma noi abbiamo lavorato nella maniera corretta e state tranquilli che dentro il nostro spogliatoio ci sono moltissimi interisti. Lo spogliatoio dell'inter è pieno di 'interismo' e questo è fondamentale per rimettersi in carreggiata. Nainggolan? L'avevamo detto che non l'avremmo usato in Champions. Domani è una situazione che è migliorata, ha qualche allenamento in più. E' sempre a rischio perché è un infortunio di quelli seri e di conseguenza vanno fatte valutazioni di questo tipo. Ho alcuni calciatori in più senza le limitazioni che ho invece in Champions. Siamo con la rosa quasi al completo, che ci permette di scegliere anche durante la partita. Ora pensiamo a vincere questa partita perché ne abbiamo bisogno, anche per ritrovare serenità". Foto: Inter You Tube