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Spalletti: “Io non ho nulla contro Allegri. Bonaventura? Ero titubante sull’età ma sta facendo troppo bene per non chiamarlo”

09.10.2023 | 15:35

Luciano Spalletti, ct dell’Italia, ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole:

Sulle caratteristiche del centravanti:
“In questo calcio che s’è evoluto c’è necessità di motore e tecnica. C’è da riempire lo spazio dei 95 minuti con cose che tutti devono mettere dentro. Potessi scegliere cosa mettere, lo sceglierei come due centravanti che ho già qui, ovvero Kean e Scamacca. Scamacca è forse un po’ più pulito tecnicamente, come tocco di palla e qualità nello stretto. Kean è uno più fisico, più massiccio dal punto di vista d’impatto, di copertura di campo e di metri. Fa più strada. Da quando sono andato a trovare Allegri e ci ho parlato mi ha fatto una grandissima impressione. Con Allegri io non ho assolutamente nulla, anzi, mi sta molto simpatico. E Kean ha fatto vedere che può essere un calciatore che può vestire questa maglia. Poi verrò a conoscenza anche dei suoi comportamenti qui dentro e ne parlerò con lui: divento un soggetto scomodo con coloro che non hanno subito chiaro ciò che deve essere il loro comportamento qui. Raspadori ha tutte e due le cose degli altri, gli manca probabilmente un po’ d’altezza per la palla buttata perché poi molte partite si vincono sui piazzati, sui colpi di testa, quando le squadre si mettono col blocco difensivo basso. Lui ha tecnica da vendere, destro e sinistra, inventiva e imbucate, è un centravanti con altre caratteristiche può giocare anche con un altro centravanti. Per concludere, sono messo benissimo, ho tutto ciò di cui ci necessità”.

Su Bonaventura:
“L’altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è un po’ il Pellegrini della situazione. E’ il centrocampista più offensivo che sa fare il trequartista, sa buttarsi esterno. Ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol, inserimento, ciò che ci ha fatto vedere anche ieri. L’unica cosa su cui ero titubante era l’età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui”.

Su Chiesa e Zaccagni:
“Zaccagni l’ho lasciato a casa perché ieri sera gli hanno fasciato la caviglia, potevo mica obbligarlo a venire? Lo riguardano loro oggi, senza fretta, perché poi tanto è lui. Probabilmente la società spera nel discorso di cui Sarri è portavoce, ma poi ci sono anche i ragazzi che vengono qui volentieri e se sta bene è chiaro che lo portiamo. Se poi è titubante, resta a casa. Perché non si vogliono qui giocatori che vengono forzati: chi vuole restare in vacanza ce lo dice e noi siamo disponibili. Non vogliamo chi non ha a cuore le sorti della Nazionale. Su Chiesa: secondo la società c’è pochissimo, secondo le conferme c’è pochissimo però poi conta lui. Ora gli si fanno vedere le ultime diagnosi, si fanno vedere il discorso del medico della Juve, poi quello della Nazionale e poi decide lui. Zaccagni può venire e Chiesa valuteremo se rimane o se va via”.

Sul turnover:
“Grande autostima e poco rispetto dell’avversario ci rende presuntuosi, al contrario sembriamo deboli. Abbiamo di fronte due partite difficili dove attraverso comportamenti ben visibili possiamo rendere e dare forza all’immagine di questa Nazionale. Noi non snobbiamo nessuno e non abbiamo difficoltà nel presentarci a Wembley contro coloro che hanno fatto il calcio per fare la nostra gara. Cercheremo di fare una formazione che permette di avere dei calciatori in tutte e due le situazioni puliti per fare la squadra forte di cui siamo vestiti. Non si prendono decisioni a lungo termine sulla base di emozioni momentanee”.

Sulle seconde squadre:
“Dipende sempre dall’uso che se ne fa delle seconde squadre. Ci sono molte soluzioni che possono venire internamente, noi abbiamo l’Under 21 che abbiamo qui e quella è come una seconda squadra. Con Orsolini ho parlato dopo la partita per spiegargli il mio modo di ragionare e lui è stato carinissimo. Col modo in cui è venuto l’altra volta ha contribuito nell’essere richiamato perché poi qui ci si vuole allenare. A loro giustamente fa piacere allenarsi, ma soprattutto giocare. E se ne hai troppo che non giocano si crea un po’ troppo malessere nel viaggio dall’albergo alla squadra. Poi ci sono coloro che possono ricoprire più ruoli: Udogie ha fatto il centrocampista e può essere utilizzato anche in quel ruolo. Spinazzola l’ho lasciato a casa malvolentieri perché l’ho chiamato e mi ha risposto come speravo rispondere. ‘Per me è stata la mia vita far ricredere gli altri, mi impegnerò ancora di più’, mi ha detto”.

Foto: Instagram Fiorentina