Spalletti: “Mi reputo responsabile della sconfitta con la Svizzera. Con il Belgio spingevano tutti, sono contento”
16.11.2024 | 15:11
Le parole del commissario tecnico dell’Italia Luciano Spalletti in conferenza stampa, in vista dell’ultima gara di Nations League, domani in casa contro la Francia.
Il ct inizia ricordando Gigi Riva: “Dobbiamo attaccarci a questo simbolo, usava poco le parole ma determinava con i fatti, ‘Rombo di Tuono’ era un soprannome perfetto per lui. Dobbiamo avere lo stesso modo di fare, mostrare le nostre qualità senza chiacchierare molto ma pensare a giocare”.
Sul gioco e il modulo: “Andavamo cercando un certo disegno e una certa qualità. Per giocare bene, i centrocampisti sono sempre più adatti a interpretare le partite in un modo piuttosto che in un altro. Gli spazi si modificano, sono molto più stretti rispetto al passato. Se poi giochi con tanti centrocampisti bisogna essere ancora più bravi a tenere la palla e giocare nell’angusto. Quando vedo giocare i grandi club penso che la più grande dote che hanno sia fare bene e ripetutamente le cose normali. I dettagli sui giri del pallone e sulla precisione dei passaggi fanno la differenza. Vedo anche le grandi giocate dei campioni, certo che sì, ma dobbiamo riuscire a fare soprattutto questo e farlo con il collettivo”.
Il bilancio ad oggi: “Se sono contento finora? Non lo so, non ero preparato. 11 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte? Allora va bene (ride, ndr). Di sicuro, una partita si è sbagliata, quella con la Svizzera, me la porto dietro, mi reputo responsabile di quella sconfitta. Dopo abbiamo cercato di fare cose differenti e per ora qualcosa l’abbiamo scelta correttamente. Non va dimenticato quali avversari abbiamo affrontato tra gli Europei e la Nations League, squadre fortissime”.
Sul nuovo gruppo: “Gli elogi non vanno solo a me, ma a tutti i giocatori, anche quelli entrati dalla panchina, anche quelli che non sono entrati. Con il Belgio, spingevano tutti, questa è una qualità enorme per un gruppo. In questo momento, più che le vittorie, dobbiamo far sentire ai ragazzi che apprezziamo il loro attaccamento alla maglia. Il risultato spesso è una conseguenza di questo”.
Foto: FIGC.it