Spezia, il vero colpevole è Pecini. Thiago Motta ha commesso un solo errore

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Direttori sportivi si nasce ma si può anche diventare, a patto che ci siano i passi giusti e non più lunghi della gamba. Riccardo Pecini ha alle spalle una vita da osservatore e responsabile dello scouting, magari è troppo presto per il famoso passo giusto. E lo sta dimostrando. Dopo una campagna acquisti alla ricerca di stranieri più o meno bravi, comunque non tutti adeguati per una realtà come quella dello Spezia. Infatti, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Intanto, Pecini continua nella sua raccolta di stranieri magari svincolati, non ha scelto un portiere attendibile e lo rincorrerà tra gli svincolati (ancora?), ha dato poche certezze e anche nella gestione dimostra di non avere gli ingredienti necessari per un direttore sportivo che ha il controllo della situazione. Ora, è normale puntare l’indice su Thiago Motta dopo la disfatta di Verona, quattro punti in classifica sono pochi e sembrano lontane anni luce le recenti buone prestazioni contro Juve e Milan. Pensare che Thiago Motta sia il responsabile dopo sette partite è un puro esercizio di superficialità. E anche l’ennesimo errore di Pecini che lo aveva ingaggiato dopo aver cercato suggestioni complicate per la panchina, a conferma di idee poche e molto confuse. Thiago Motta ha commesso un solo errore: buttarsi dal decimo piano senza un materassino sotto, senza la minima garanzia per avere un organico che non fosse un cocktail di stranieri. E dopo l’esperienza velocissima di Genoa con Preziosi alle sue costole, avrebbe dovuto cautelarsi. Ma adesso non può essere soltanto lui sotto la lente d’ingrandimento, le colpe sono quasi tutte di Pecini. Foto: Twitter Spezia