STAMFORD BRIDGE PER L’UPGRADE DEFINITIVO: ROSS BARKLEY AL CAMBIO DI BLUE

Fine della telenovela: Ross Barkley è un nuovo giocatore del Chelsea. Lo scenario si è concretizzato a poco più di 4 mesi di distanza dal misfatto dell'ultimo giorno della sessione estiva, con l’affare sfumato a visite mediche sostenute “Ho semplicemente deciso, da infortunato, che sarebbe stato meglio aspettare gennaio, quando tornerò in piena forma, per prendere una decisione sul mio futuro”, così ebbe a scrivere ai tempi il poliedrico centrocampista 24enne che ieri è stato ufficializzato dai Blues: contratto fino al 2023 e maglia numero 8 sulle spalle, quella che fu di un’icona del calibro di Frank Lampard. “Sono entusiasta e sopraffatto dalle emozioni, non vedo l'ora di iniziare. Per me è incredibile arrivare in un club con il Chelsea, voglio ricominciare da dove avevo lasciato alla fine della scorsa stagione. Spero di migliorare e raggiungere gli obiettivi più importanti per la carriera di un calciatore. Credo che questo fosse il momento ideale per venire qui, ho 24 anni ma già una buona esperienza in Premier League. Conte? Visto dall’esterno colpisce per la sua grande passione, è uno dei migliori al mondo e per me sarà una grande chance essere allenato da lui", queste le prime dichiarazioni rese dal nostro personaggio del giorno dopo la firma. Ma vanno evidenziate anche le parole proferite in conferenza stampa da Antonio Conte: “Stiamo parlando di un giovane, un nazionale inglese, che ha ancora ampi margini di miglioramento. Se mi chiedete un parere, penso che sia una buona opportunità per il club, Barkley ha grande forza fisica e un’ottima tecnica, ma bisogna capire quali siano le sue condizioni fisiche dato che è reduce da circa 7 mesi di inattività”. In soldoni, con quel “ma” grande quanto una casa, il coach salentino tra le righe ha rimarcato che Barkley non può essere pronto all'uso, essendo reduce da un lungo periodo di inattività. E questo virgolettato, associato al “raramente sul mercato in vita mia sono stato accontentato” di qualche giorno fa ed al sorriso raggiante in sede di presentazione della plenipotenziaria Marina Granovskaia, fa capire come la scelta Barkley sia stata essenzialmente societaria.



Tutto ciò premesso, il giocatore in sé non ha certo bisogno di grandi presentazioni, trattandosi di uno dei migliori calciatori britannici delle ultime generazioni. Fin qui, nella vita di Ross, eccezion fatta per due brevi parentesi in prestito (roba di qualche mese) tra le file di Sheffield Wednesday e Leeds, c’era stato spazio soltanto per la sua squadra del cuore, quell’Everton che lo accolse da bambino nel proprio settore giovanile e che adesso lo vede andar via con sei mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto: quantomeno nelle casse dei Toffees entreranno 15 milioni di sterline circa, stando alla ricostruzione che va per la maggiore. Da Rooney e Barkley, è il destino di ogni figlio di Goodison Park: un addio nella natura delle cose, dal momento che Ross, nato a Liverpool il 5 dicembre del 1993, sin qui non ha levato al cielo alcun trofeo. E un elemento della sua caratura deve giocoforza misurarsi ai massimi livelli, Champions compresa, e ambire a vincere. Blue del Merseyside salutati dopo 179 gare ufficiali, impreziosite da 27 gol e 28 assist. Mentre sono 22 le presenze accumulate con la Nazionale maggiore dell’Inghilterra, con 2 gol all’attivo e la partecipazione alle ultime edizioni di Mondiali ed Europei. Il tutto dopo aver vestito la maglia di ogni rappresentativa giovanile dei Tre Leoni, 34 presenze e 5 reti dall’Under 16 all’Under 21, con il titolo europeo Under 17 conquistato nel lontano 2010. Supportato da un’ottima struttura fisica (186 cm per 80 kg), che negli anni della formazione patì una tripla frattura alla gamba, Barkley è il prototipo del centrocampista moderno, potendo disimpegnarsi da trequartista (ruolo preferito) ma anche da centrale o mezzala. Munito di un pregevole bagaglio tecnico, calcia indifferentemente con entrambi i piedi pur essendo un destro naturale, corre, recupera palloni, si muove fra le linee per dettare l’ultimo passaggio e segna, anche dalla distanza con bordate ben assestate. Resta da capire quanto gli servirà ancora per smaltire del tutto il problema alla coscia che ancora non lo ha fatto esordire in questa stagione, ma in generale le sue caratteristiche gioveranno indubbiamente alla causa del Chelsea, che si è messa in casa un vero crack in cerca del definitivo upgrade nel gotha del calcio.

Foto: Twitter Chelsea