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Da Stellone a Nesta: Palermo e Perugia tra consulenti sbagliati e direttori troppo protagonisti

12.05.2018 | 23:45

Roberto Goretti è un direttore sportivo giovane, ma che deve dimostrare di essere all’altezza del compito. E parliamo di calcio, non di altro. Da mesi e mesi Breda soffriva maledettamente le pressioni di chi avrebbe dovuto aiutarlo, invece agli amici più fidati confidava quanto e come fosse sempre un problema, un’asfissia. Goretti ha sempre digerito poco e male il fatto che non lo avesse scelto lui, che lo avesse subito. Anzi, Goretti aveva bucato la scelta estiva: disastro Giunti, un po’ di autocritica quando? Stringi e stringi, dai e dai, ecco la svolta, Breda era stato più volte in discussione durante questa stagione. La presenza di Alessandro Nesta in tribuna per la gara contro il Novara era sospetta. Dopo averlo proposto al Pescara, adesso la possibilità a Perugia. Ma noi crediamo che per Breda sia la fine di un incubo: in fondo ha regalato al Perugia i playoff, malgrado un direttore sportivo che quasi mai gli ha dato una mano. Giudicheremo la carriera di Goretti, sperando che si possa parlare soltanto di calcio, nel frattempo questa B spesso è figlia di improvvisazione. Il consulente Gianni Di Marzio continua a incidere pesantemente e negativamente sul Palermo, come se non fosse bastata la traumatica retrocessione, da Bruno Henrique in poi: critiche mediatiche a Zamparini zero (ovviamente non da parte nostra…) e non osiamo immaginare cosa accadrebbe se il club rosanero rinviasse ancora una volta il ritorno in serie A. Intanto, da Stellone a Nesta, la B è in mano a consulenti sbagliati e direttori troppo protagonisti. E questo lo diciamo comunque vada il playoff del Perugia, anche se fosse promozione in A: Breda è un professionista serio, ma andava rispettato prima l’uomo. E qualcuno ha sprecato un’occasione…