STRAPOTERE ATLETICO E PRECISIONE: SKRINIAR, IL BALUARDO DELL’EST A SFONDO NERAZZURRO
25.06.2017 | 11:00
Difensori centrali in grado di garantire il salto di qualità: merce rara, se non rarissima. Chi li ha in organico solitamente non li dà via, salvo proposte indecenti, di conseguenza spesso scatta la corsa alla ipervalutazione (a volte sopravvalutazione), nel senso che magari basta una sola stagione da titolare, disputata con costanza a buoni livelli di rendimento, per far schizzare alle stelle la quotazione del giocatore in questione. E l’inquinamento del mercato, dovuto alle vagonate di cash immesse nel circuito dai nuovi ricchi, non può bastare per liquidare la questione. Banalizzando forse un po’, nel 2002 il Milan per 30 milioni prendeva un Nesta che già in nove anni di Lazio aveva dimostrato di tutto e di più. Mentre nel 1997 l’Inter per 50 miliardi di cartellino metteva sotto contratto Ronaldo, il fenomeno. Paragoni improponibili, direbbero alcuni sulla scorta del fatto che quello era “un altro calcio”. Ma è altrettanto vero che, più o meno alla stessa cifra, oggi l’Inter tratta Milan Skrinar, colosso ventiduenne fresco di eliminazione beffa agli Europei Under 21 con la sua Slovacchia. Precisazione doverosa: il nostro è un discorso generale, le stesse considerazioni possono anche attagliarsi a Mattia Caldara: alla Juve è bastato anche meno, mezzo campionato, per impegnarsi a versare nelle casse dell’Atalanta una cifra che può toccare il muro dei 25 milioni (15, però, di base fissa). Tutto ciò premesso, accendiamo i fari sul nostro personaggio del giorno: 35 presenze nella Serie A da poco conclusasi, 34 delle quali da titolare al fianco del più esperto Silvestre. Con Giampaolo è arrivata la consacrazione, dopo le 3 apparizioni agli ordini di Montella nella seconda parte della scorsa annata. Niente male per il baluardo dell’Est, che la Sampdoria con oculatezza acquistò nel gennaio del 2016 per circa 1 milione di euro. Oggi con il club nerazzurro si sta ragionando sulla base di 27 milioni di euro, oppure 20 più Caprari (cifre anticipatevi tre sere fa) e la sensazione, al netto di un’eventuale limatura, è che l’operazione abbia alte percentuali di andare in porto, in aderenza ai desiderata di Luciano Spalletti, che ha richiesto due nuovi centrali: uno già maturo e uno di prospettiva ma comunque pronto per l’immediato: identikit, quest’ultimo, che lo stato maggiore della Beneamata ha individuato appunto in Skriniar.
Milan (quasi un segno del destino, avuto riguardo alla città ma non al club di destinazione) nasce a Ziar nad Hronom, cittadina slovacca di 20mila abitanti, l’11 febbraio del 1995 e, dopo aver mosso i primissimi passi nella squadra del luogo natio, all’età di 12 anni entra nel settore giovanile dello Zilina, all’interno del quale percorre tutta la trafila fino all’esordio in prima squadra datato 27 marzo del 2012, in occasione del pareggio per 1-1 con lo Zlate Moravce, il medesimo club al quale viene ceduto in prestito per 6 mesi nel 2013. Dopodiché solo Zilina, che saluta definitivamente (con all’attivo un double titolo-coppa nazionale, più relativa Supercoppa), dopo 93 presenze condite da ben 13 reti (la maggior parte su rigore), mentre finora in Italia mai Skriniar ha avuto modo di assaporare la gioia del gol. A livello di Nazionale, la scalata è stata progressiva: vi abbiamo già detto che è stato impegnato negli Europei Under 21, ma il nostro protagonista quotidiano (che aveva già difeso i colori del suo Paese nell’Under 17, 18 e 19) già da un anno è nel giro della Slovacchia dei grandi, a far data dal debutto regalatogli da Kozak il 27 maggio 2016 contro la Georgia. Ottimamente strutturato dal punto di vista fisico (187 cm per 80 kg), Milan è un centrale arcigno in marcatura, preciso nelle chiusure e forte sulle palle alte, doti alle quali va abbinata la naturale propensione a giocare la palla con i piedi, educatissimi considerato il ruolo. Un repertorio già abbastanza completo, tenendo presente che la carta d’identità lascia a Skriniar, che già si connota per il suo strapotere atletico, ancora ampi margini di miglioramento. Presto l’Inter darà vita all’ultimo assalto, con la fondata speranza che il biondo marcantonio possa non risentire del salto importante che si appresta a compiere. E la Samp pregusta una plusvalenza monstre.
Foto: Youtube Sampdoria