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STRAPOTERE FISICO E FIUTO DEL GOL: ECCO CERRI, L’ARMA IN PIÙ PER IL PESCARA

03.01.2017 | 09:35

Alberto Cerri sarà con ogni probabilità il primo rinforzo nel mercato di gennaio per il Pescara (in attesa di chiudere per gli altri colpi Bovo e Ledesma). La società abruzzese ha definito l’ingaggio della possente punta classe 1996, proveniente dalla Juventus in prestito con diritto di riscatto. Il centravanti, che ha giocato in questa prima parte di stagione in Serie B, con la maglia della Spal (17 presenze e 2 gol all’attivo tra campionato e Coppa Italia), si trasferisce così alla corte di Massimo Oddo: in attesa dell’ufficialità, il 20enne scuola Parma ha già sostenuto ieri il suo primo allenamento con la nuova squadra.

Nato a Parma il 16 aprile 1996, Alberto Cerri cresce calcisticamente nella squadra gialloblu della sua città, dove gioca tra il 2006 e il 2014. Nelle giovanili del Parma, Cerri fa sfracelli, realizzando caterve di gol e mostrando qualità fisiche e tecniche ben sopra la media rispetto ai suoi coetanei. La stagione 2012-2013 è quella della svolta: l’attaccante diventa uno dei titolari della squadra Primavera allenata da Fausto Pizzi, segnando in campionato ben 9 reti in 12 presenze. Le sue brillanti prestazioni gli valgono la promozione in prima squadra. Con il club ducale debutta in Serie A a soli 16 anni, il 30 marzo 2013, durante la partita contro il Pescara – segno del destino – (vinta per 3-0 dagli emiliani) disputata allo stadio Tardini. Nella stagione successiva, il giovanissimo Alberto vince il titolo di capocannoniere del Torneo di Viareggio 2014 segnando 6 reti in 4 partite disputate, mostrando tutte le sue infinite doti realizzative sotto porta. Forte fisicamente (194 centimenti per 91 chilogrammi), potente ma tecnico al tempo stesso. Il colpo di testa è ovviamente il pezzo forte del suo repertorio anche se sarebbe un errore considerarlo solo e semplicemente un ariete d’area di rigore. Vista la giovane età, può migliorare ancora nella rapidità d’esecuzione e nello stretto, ma la stoffa è di primissima qualità.

Nella stagione 2015-2016, Cerri passa in prestito alla Virtus Lanciano, successivamente, dopo il fallimento del Parma che ne deteneva il cartellino, entra nelle mire del direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici, che lo ingaggia nell’estate del 2015 e lo manda in prestito a Cagliari per farsi le ossa: nel campionato cadetto Alberto totalizza 26 presenze e 3 reti, contribuendo alla promozione in Serie A del club sardo. Nel frattempo scala gerarchie nelle nazionali giovanili, a partire dall’ Under 16 fino ad arrivare all’Under 21. Chi sono i suoi idoli? Lo confessa lo stesso Cerri in una recente intervista: “Nel periodo in cui sono stato aggregato alla prima squadra del Parma studiavo molto Amauri, era lui l’attaccante che più si avvicinava a me come caratteristiche. In generale, cerco di ispirarmi ai centravanti classici, come Toni. Non ho un solo modello, cerco di rubare qualcosa a tutti i migliori interpreti del ruolo”.

Il resto è storia recente. Nell’estate scorsa, la Juventus lo cede in prestito alla Spal, società neopromossa in Serie B. Esordisce con gli spallini il 7 agosto nella gara del 2º turno di Coppa Italia vinta 2-0 contro il Messina, nella quale realizza anche un gol. Per la prima marcatura in campionato bisogna attendere il 22 ottobre, alla 10ª giornata, nella partita vinta 3-1 in casa contro il Carpi. Saranno le uniche due reti messe a segno dall’attaccante 20enne durante la sua esperienza in terra emiliana. Dopo soli sei mesi, infatti, Cerri lascia la Spal e si appresta a diventare un nuovo giocatore del Pescara, a caccia di rinforzi per il reparto avanzato. L’ex estense è una vecchia conoscenza del direttore sportivo biancazzurro, Luca Leone, che lo ha avuto due anni fa a Lanciano. Il bomber scuola Parma, dopo tanti anni di gavetta, è pronto a prendersi sulle spalle l’attacco abruzzese. Il tecnico Massimo Oddo può contare sulle sue importanti capacità fisiche e sulle doti realizzativi, tenendo ben in mente l’obiettivo salvezza. Forse, questo, potrebbe divenire proprio l’anno della definitiva consacrazione di Alberto Cerri. Le premesse ci sono tutte.

Foto: zimbio