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STRELLER, EFFETTO SORPRESA

19.09.2013 | 10:40

Nemo propheta in patria? No, grazie. La celebre locuzione latina non si addice a Marco Streller, attaccante e capitano del Basilea, fra i protagonisti della prima giornata di Champions League, grazie al suo gol decisivo che ha permesso alla squadra di espugnare Stamford Bridge, infliggendo il ko al Chelsea di Mourinho.

Non si addice perché il gigante Streller (è alto 1,95 m) ha dato, e continua a dare, il meglio di sé in carriera proprio per la maglia della squadra della sua città, Basilea: nato il 18 giugno 1981, è cresciuto infatti nelle giovanili del club crociato, con la prima vera esperienza da professionista nella seconda squadra cittadina, la Concordia, in prestito nel 2001.

Tornato alla casa madre, nel frattempo era stato girato in prestito per una stagione anche al Thun, la sua esplosione si ha nella stagione 2003/2004 dove realizza 13 reti in 16 partite, contribuendo alla vittoria del campionato svizzero (saranno 6 in tutto i titoli nazionali conquistati). Il suo nome inizia a circolare in Europa, su di lui mettono gli occhi diversi club ma a spuntarla sono i tedeschi dello Stoccarda. L’ avventura con i biancorossi, tuttavia, non è positiva, va meglio nei suoi sei mesi in prestito nel 2006 al Colonia, ma Streller non riesce a imporsi nella Bundesliga.

Torna così nel 2007 a casa, il Basilea lo riacquista. Ed è subito tutt’altra musica, con medie realizzative altissime, confermate sino ad oggi (circa 0.5 gol a partita negli ultimi sei anni).

Tormentato, invece, il rapporto con la Nazionale rossocrociata: ha saltato gli Europei 2004 e i Mondiali 2010 a causa di infortuni, nel 2008 aveva annunciato un suo primo ritiro ma era stato convinto a fare un passo indietro dal ct Ottmar Hitzfeld. Nel 2011 invece l’annuncio definitivo dell’ addio alla Nazionale Svizzera.

Concentrato esclusivamente sul ‘suo’ Basilea, i risultati in questi ultimi anni si stanno vedendo, con gli svizzeri che ormai non sono più una meteora nelle competizioni europee: prova ne sono gli ottavi raggiunti in Champions nel 2012 (a scapito del Manchester United), la semifinale nella scorsa edizione in Europa League e adesso l’inizio col botto nell’attuale edizione di Champions. “Sono l’uomo più felice del mondo”, ha affermato Streller ieri sera negli spogliatoi di Stamford Bridge. C’è da credergli.

(foto Reto Staufferwww.sportreporter.ch)