“Inzaghi vuole un esterno d’attacco mancino, abituato a partire dalla destra e bravo a saltare l’uomo”: quante volte negli ultimi due mesi ci è rimbombato nelle orecchie il refrain del tormentone di mercato a tinte rossonere? Tante, troppe, ma alla fine è rimasto soltanto il fumo, dell’arrosto neanche l’ombra.
Colpa della chiusura dei rubinetti da parte della proprietà, ma anche del mancato utilizzo del tesoretto ricavato dalla cessione di Balotelli. Soprattutto, dei buoni riscontri ricavati in queste prime uscite stagionali dagli elementi già in organico, sia pur con altre caratteristiche: Menez, El Shaarawy e lo stesso Honda, apparso in netto recupero rispetto all’ectoplasma (non) ammirato la scorsa stagione.
Insomma, niente Cerci, volato all’Atletico Madrid, niente di niente: le priorità per il Milan sono diventate altre. E così, nei famigerati giorni del condor, Adriano Galliani ha chiuso Van Ginkel, Fernando Torres e, dopo il goffo naufragio dell’affare Biabiany, Jack Bonaventura, un destro al quale piace invece rientrare dalla sinistra per calciare con il piede naturale, identikit diametralmente opposto a quello lungamente vagliato.
Ciò non toglie che già in occasione della finestra invernale, ove ne ravvisasse la necessità, il club meneghino potrebbe optare per uno specialista del ruolo ed, a tal riguardo, tra i profili sotto osservazione c’è sicuramente quello del mancino Suso, al secolo Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, ventenne andaluso dalle eccellenti prospettive, attualmente chiuso al Liverpool dai vari Sterling, Markovic, Lallana e Coutinho, quattro grossi calibri che lo sopravanzano nelle gerarchie di Brendan Rodgers concernenti i rifornimenti da offrire alle bocche di fuoco Sturridge e Balo (o Lambert).
Si, i Reds dalla cintola in su son davvero messi bene, per questo motivo Suso sta entrando nell’ordine di idee di non rinnovare il contratto in scadenza il prossimo giugno, così da essere libero di scegliere la sua prossima destinazione.
Trattandosi di un possibile parametro zero (o di un saldo di gennaio), Galliani dovrebbe provare ad approfittarne anche perché nei giorni della cessione di Super Mario qualche abboccamento c’è stato. L’operazione collimerebbe appieno con l’ormai consolidata filosofia societaria. Senza trascurare il particolare rappresentato dal fatto che, stavolta, non si avrebbe a che fare con vecchie glorie, cavalli di ritorno o ex campioni alla ricerca di se stessi, bensì con un giovane rampante dal fisico agile e scattante (178 cm per 67 kg), bravo nel dribbling e nell’attaccare lo spazio.
Il nostro personaggio del giorno nasce infatti a Cadice il 19 novembre del 1993 e il suo percorso calcistico, prima del trasferimento sotto la Kop, si snoda interamente nel vivaio della compagine della sua città, che lo accoglie nel 2004. Sei anni più tardi, all’età di 16 anni, per ultimare la sua formazione approda nell’Academy del glorioso club di Anfield Road su espressa richiesta dell’allora manager Rafa Benitez, che lo convince a declinare l’offerta del Real Madrid. I primi due anni trascorrono tra la squadra giovanile, con svariate presenze nella Next Generation Series, e le rappresentative juniores della Spagna (dall’Under 17 all’Under 21).
L’esordio tra i grandi è datato 20 settembre 2012, in occasione del match di Europa League contro lo Young Boys; settimana da incorniciare per il ragazzo, che 3 giorni dopo debutta anche in Premier League con il Manchester United a tenerlo a battesimo. L’annata in questione si chiude con 20 presenze nelle varie competizioni, mentre nell’estate del 2013 i Reds lo rispediscono in patria, a titolo temporaneo, per mettere nelle gambe minuti da titolare tra le file dell’Almeria. Esperienza più che positiva, certificata da un ruolino che parla di 3 gol e 9 assist in 33 partite, ma interrottasi allo scadere del prestito. Il resto della storia ve l’abbiamo già raccontato: l’affollamento nella trequarti non sembra giocare a favore di Suso e il talento spagnolo presto potrebbe stancarsi di aspettare il Liverpool…