Suso: “In passato rifiutai il Real Madrid. Pioli? Mi ricorda Gattuso, ecco perché”
Suso si racconta. L'esterno offensivo del
Milan ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di
Sky Sport. Questi i passaggi più significativi:
"Io avevo chiaro nella mia testa la volontà di giocare a calcio. Quando andavo a scuola rispondevo 'il calciatore' alla domanda su cosa avrei voluto fare da grande. E i miei professori ridevano, dicendo che avrei dovuto dire una professione. Il sogno è diventato realtà. L'esperienza al Liverpool? Sono stato male 4 mesi quando sono andato al Liverpool a 17 anni. In quell'epoca c'era Rafa Benitez e di solito chiedeva alle famiglie se volessero stare con i propri figli. A me disse che avrebbe preferito se fossi andato in Inghilterra da solo, senza di loro. Io avevo un procuratore che lavorava nella mia città e prima di andare a Liverpool c'era l'interesse del Real Madrid. Un giorno mi chiamò e mi disse che il Real voleva comprarmi e che aveva parlato con la mia società di allora (il Cadice, ndr) e avevano trovato l'accordo. Io avevo preso il primo aereo e avevo visto tutto, Valdebebas, la scuola, dove avrei dormito con i miei compagni. Ero ad un passo dall'andare, poi lo stesso giorno mi disse che c'era il Liverpool. In quell'epoca in Spagna era raro e strano vedere giocatori di 18-19 anni giocare nella Liga. In Inghilterra, invece, giocavano giocatori molto più giovani e diverse competizioni quali l'FA Cup, la Carling Cup. Siccome mi sarebbe piaciuto imparare l'inglese, ritenendolo importante per il futuro anche come cultura personale, scelsi il Liverpool e dissi no al Real. Pensai che per giocare in Spagna ci sarebbe stato sempre tempo, mentre per giocare nel Liverpool non sapevo se ci sarebbe stata un'altra chance. Il momento più bello al Milan? Penso che il momento più bello sia stato il primo derby di Milano che ho giocato. Ho fatto due gol, anche se alla fine abbiamo pareggiato. Mi ricordo che era novembre ed era il mio compleanno: era una settimana speciale perché c’era tutta la mia famiglia. Un giorno che ricorderò sempre. Gattuso? In lui trovai una persona con cui costruii un rapporto umano splendido, tant'è che anche oggi io spesso parlo con lui. Se lui ti deve dire qualcosa in faccia te la dice, che sia bella o brutta. E poi la maniera in cui te lo dice ti arriva dentro e questo credo che nel calcio sia molto importante. Mi è dispiaciuto il suo addio, perché avevo un rapporto umano molto bello. Pioli? Non lo conoscevo, avevo giocato contro di lui quando allenava l'Inter e la Fiorentina. Quando è arrivato lui mi ha ricordato molto Gattuso, perché gli piace parlare, ti chiede cosa pensi o come ti trovi. Oggi nel calcio l'aspetto psicologico è importantissimo e penso che lui lavori molto su questo, per il poco tempo che l'ho potuto conoscere", ha chiuso Suso. Foto: sito ufficiale Milan