Szczesny: “Derby? Siamo più forti, ma dimostriamolo in campo. La Juve, Spalletti e Wenger…”
01.12.2016 | 19:48
Wojciech Szczesny, portiere della Roma, domenica giocherà il suo terzo derby della Capitale. Finora ne ha vinti due su due e punta a ripetersi. Queste le sue dichiarazioni rilasciate al Corriere dello Sport: “Mi auguro di continuare su questa strada: mi aspetto lo stesso risultato”, ha dichiarato il portiere polacco in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport. “Detto questo, l’anno scorso è stato bellissimo, me li sono goduti entrambi, si provano emozioni speciali. Ma la cosa più importante sono i tre punti e sono concentrato su questo. So che la gente ci tiene in maniera particolare. In questo senso, avendo provato Arsenal-Tottenham, posso dire che tutti i derby sono uguali. Sono gare con livelli molto alti di attesa e di adrenalina. La Lazio sta facendo un grande campionato e la Roma ha perso qualche occasione. La differenza è di un solo punto, ma dovevano essere di più. Se mi chiedete chi è più forte non ho dubbi e dico noi: ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Spero che domenica sera i punti di differenza siano quattro. I nostri tifosi? Sono appassionati e presenti, mi piacciono. Sono diversi, ovviamente, da quelli a cui ero abituato a Londra, dove magari c’è più privacy. Ma sono carini ed educati, quando si avvicinano per una foto. Mi diverto con loro. La cosa più importante è che a Roma non giochi solo per te stesso o per una squadra. Giochi anche per far felice la gente. Il fatto di sapere che un risultato incida sulla felicità delle persone è una motivazione in più per lavorare bene. Chi mi spaventa della Lazio? Non sono uno che teme i calciatori. Li studio, questo sì. O meglio, mi interessa capire come attacca la squadra avversaria nel suo complesso. Ho visto che Immobile, Keita e Felipe Anderson stanno andando forte. Immobile ha segnato molti gol. Se penso allo scudetto? Certamente. Sono tornato alla Roma perché voglio vincere. Mancano ancora tante partite, tutto è possibile. Ma per il momento è meglio pensare al derby. Se lo vinciamo, saremo un passo più vicini all’obiettivo finale. Bisogna fare un passo alla volta, bisogna provare a prendere tre punti in ogni partita. Non voglio pensare troppo lontano, mancano sei mesi alla fine del campionato. Tutti abbiamo questo grande obiettivo. Ma ora conta solo domenica. Non ho orizzonti temporali così lunghi. Se penso al luglio del 2017 non riesco a concentrarmi su quello che devo fare adesso. Quindi, preferisco vivere il presente. Noi giochiamo un calcio offensivo. Penso che siamo molto concentrati sull’attacco. Ma se non sbaglio, soltanto due squadre hanno incassato meno reti di noi. Comunque se devo subire due gol e vincere 3-2 come è successo domenica con il Pescara a me va benissimo. Il problema è quando una rete ti costa punti, come è successo a Cagliari oppure a Firenze. La tendenza del calcio italiano è di fare molti gol, penso che sia una grande cosa per i tifosi. Da portiere ovviamente preferisco incassarne il meno possibile ma fino a quando vinciamo per me va bene. La sconfitta di Torino? Da allora siamo migliorati e credo che stiamo crescendo anche in trasferta. Dobbiamo migliorare, è vero, ma abbiamo perso contro l’Atalanta che sta attraversando un fantastico periodo di forma. In casa le cose non potrebbero andare meglio, siamo a punteggio pieno e sarà dura per tutti venire all’Olimpico. Dobbiamo fare un salto di qualità e trasformare i pareggi in vittoria. La sfida con la Juve e con Pjanic? È una partita ancora lontana. Quanto a Miralem, mi ha segnato già centinaia di volte su punizione in allenamento. Se azzecca il tiro giusto un portiere non può farci nulla. Gli auguro il meglio, è un grande calciatore e un amico. Spalletti e Wenger? Sono due allenatori diversi che lavorano in contesti diversi e utilizzano tattiche diverse. In comune, però, hanno i senso della disciplina, che per entrambi è fondamentale e l’idea che non tanti tecnici hanno”.
Foto: TIMES