TALENTO DA VENDERE E PERSONALITA’: FERRAN TORRES, IL GIOIELLO SPAGNOLO DEL VALENCIA
Nato a Foios, Horta Nord, nella Comunità Valenciana,
Ferran Torres è entrato a far parte giovanissimo della “cantera” del club bianconero, nel 2006 a soli 6 anni. Nelle varie categorie giovanili del Valencia si è sempre distinto per la sua tecnica sopraffina, diventando un punto fermo delle selezioni nazionali delle “Furie Rosse. Non ha mai vestito una maglia in carriera che non fosse quella del
Valencia: nessun prestito, nessuna necessità di andare a giocare. Perché il suo spazio se l'è guadagnato sul campo, anticipando i traguardi grazie a prestazioni di altissimo livello. Ferran Torres è un’ala destra veloce e tecnica, molto abile nel dribbling ed elegante nelle movenze. Ha una notevole sensibilità nel tocco della palla, buone capacità balistiche, sa effettuare dei cross molto precisi, ma anche farsi trovare pronto in fase di realizzazione E’ stato il primo
Millenials (classe 2000) a debuttare dal primo minuto nella Liga, nella sfida contro l’Eibar dello scorso 16 dicembre (9 minuti in campo per lui). Astro nascente del calcio iberico, Ferran è stato recentemente definito dal sito dell’UEFA come il nuovo
Asensio, giocatore con il quale potrebbe giocare la prossima stagione, in quanto cercato molto insistentemente dalla “Casablanca” di Madrid. Il suo stile di gioco prevede azioni basate sulla continua ricerca dell’uno contro uno, riuscendo spesso nell’intento di disorientare il suo marcatore con continue finte per poi andare sul fondo e crossare. Fisicamente resiste bene ai contrasti, avendo già una discreta struttura corporea che comunque rafforzerà nei prossimi anni e, inoltre, la sua altezza (184 cm) gli permette di essere competitivo nel gioco aereo. A livello giovanile, come anche nelle prime apparizioni tra i professionisti, Torres ha mostrato dei mezzi tecnici degni di un grande calciatore, ma anche una certa discontinuità nell’arco dei 90 minuti. Tatticamente Torres è perfetto per svolgere il ruolo di ala destra di un 4-3-3, ma anche quello di esterno offensivo di un 4-2-3-1, non essendoci troppe differenze di movimenti tra i due schemi. Foto: Mundo Deportivo