Tare: “I calciatori possono correre nei parchi e non svolgere gli allenamenti? Spadafora non vuole aiutare il calcio”
Igli Tare, direttore sportivo della
Lazio, ha commentato le parole del ministro Spadafora e le nuove disposizioni del Governo alla radio ufficiale del club:
"Le decisioni prese? Si ha la sensazione di essere discriminati. Ieri ho sentito il Ministro dello Sport (Vincenzo Spadafora, ndr) che dice di rispettare la salute dei calciatori, ai quali viene però data la possibilità di correre nei parchi pubblici in mezzo alla gente dove potrebbe non essere rispettata la distanza di sicurezza. Però non gli viene data l'occasione di fare lo stesso nei centri sportivi, dove si potrebbe rispettare in maniera più sicura il distanziamento tra gli atleti. Sono due mesi che siamo fermi, non so cosa abbia in mente il Ministro, non so quale sia il suo scopo. Sicuramente non vuole aiutare il calcio, non vuole farci giocare. Lo dico con onestà e con la consapevolezza della difficile situazione che abbiamo e che dovremo affrontare. Bisogna stare molto attenti, però c'è qualcosa che non quadra. Il calcio è un fattore sociale per il paese. Non vogliamo riaprire gli stadi, ma cerchiamo solo di finire il campionato nel pieno rispetto delle regole. Non ci sentiamo penalizzati per lo scudetto, che è una parola grossa in quanto mancherebbero 12 partite. Ma abbiamo bisogno di finire la Serie A per il bene di tutto il sistema calcistico italiano. In Germania, il presidente della Federcalcio e gli altri esponenti dei grandi club, come Borussia Dortmund e Bayern Monaco, hanno preso una posizione netta per finire la stagione. C'è di mezzo la continuità del sistema e la stessa cosa vale anche per l'Italia. I componenti di squadre importanti come Juve, Inter e Milan devono prendere posizione". Foto: Lazio Twitter