TECNICA, ELEGANZA E PERSONALITA’: DANIEL MALDINI, UN PREDESTINATO PER IL MILAN
Nato a Milano, l’11 ottobre del 2001,
Daniel Maldini, o
“Malda” così è soprannominato dai compagni (proprio come il padre), è in possesso del doppio passaporto italiano-venezuelano (la mamma, l’ex modella Adriana Fossa, ha origini sudamericane) e per questo sarebbe convocabile anche per la selezione
“Vinotinto”, ma sembra improbabile vedere il più giovane erede della dinastia Maldini con una maglia diversa da quella azzurra. Maldini e il Milan, un binomio che parte dal capostipite Cesare passando per il leggendario Paolo, e che dopo Christian (figlio primogenito dell’attuale dirigente milanista) ha reso partecipe della grande storia familiare in rossonero anche Daniel, capace di far parlare di sé grazie alle ottime cose fatte vedere con la Primavera. Con 8 gol messi a segno nelle 23 partite giocate in campionato, ai quali si aggiungono i due realizzati al Viareggio, Maldini ha toccato la doppia cifra stagionale anche al primo anno in
Under 19, ultima tappa in ordine cronologico di un percorso di crescita graduale e senza strappi, che gli sta permettendo di costruire le basi della sua giovane carriera. Un rendimento che gli ha permesso di vestire per la prima volta la maglia azzurra, una soddisfazione arrivata con la chiamata in Under 18 del marzo scorso. L’infortunio subito a fine stagione gli ha impedito di poter dare il suo contributo nella rincorsa finale ad una salvezza sfumata proprio all’ultima giornata, con il pareggio allo scadere della Fiorentina che ha relegato il Milan al penultimo posto della classifica. Trequartista di qualità e fisicità
, Daniel è entrato recentemente nel giro della prima squadra. Un importante obiettivo raggiunto grazie al duro lavoro svolto sul campo da Daniel, che non ha mai goduto di particolari privilegi pur essendo il figlio di una “leggenda” del calcio italiano. Daniel fin da piccolo ha sempre dimostrato di avere qualità superiori rispetto al fratello maggiore
Christian (ora alla
Pro Piacenza) ed è spesso risultato decisivo in ogni categoria, perfezionandosi ulteriormente negli ultimi 2-3 anni. Elegante nelle movenze (in questo ricorda molto il padre), ha una buona progressione palla al piede, notevoli capacità balistiche (tira anche i calci piazzati) e un buon dribbling sia negli spazi stretti che a campo aperto. Ha rapidità d’esecuzione e può coordinarsi velocemente in un “fazzoletto” di terreno. Ha una visione di gioco periferica, sa leggere con maturità il gioco e i diversi momenti della partita. Sa essere incisivo in fase di finalizzazione, ma ancora di più in quella di assistenza, essendo molto bravo nel trovare delle linee di passaggio che pochi altri giocatori riescono a individuare. Atleticamente forte e fisicamente già ben strutturato, naturalmente Daniel avrà bisogno di rafforzarsi ancora un po’ nei prossimi anni, ma nella sua categoria vince quasi sempre i duelli corpo a corpo, oltre a proteggere molto bene la sfera proprio in virtù della sua forte corporatura. Caratterialmente è un ragazzo con i piedi per terra, educato, molto attento, che non ha mai patito gli scomodi paragoni con papà Paolo. Foto: Sito Milan