Il Palermo vive un momento difficile. La classifica sarebbe discreta se non fosse che nelle ultime settimane la squadra ha prodotto l'anticalcio per lunghi tratti della stessa partita. Anche martedì, nel primo tempo di Cittadella, una prestazione inguardabile. Sabato scorso vi avevamo parlato di "fiducia ormai finita" da parte di Zamparini, con due nomi di possibili candidati (De Biasi e Stellone), notizia poi ripresa stile "copia incolla" da chi non cita le fonti e che anzi poi mette in evidenza il "copia incolla". A parte questo, Zamparini per ora decide di... non decidere. E le goffe smentite di De Biasi che spara nel mucchio con termini anche improbabili purtroppo fanno parte del gioco: in fondo De Biasi è la classica situazione dell'allenatore che diventa opinionista sperando di tornare a fare l'allenatore, senza preoccuparsi delle dichiarazioni che rilascia. Possiamo confermare, De Biasi se ne faccia una ragione, che l'ex ct dell'Albania è stato sondato, poi lui è padrone di fare quello che ritiene. Possibilmente senza dare lezioni mediatiche che non gli competono. Intanto, l'idea del Palermo da ieri pomeriggio è quella di aspettare la gara di sabato contro l'Avellino (quando i rosanero saranno falcidiati da infortuni e squalifiche) pur essendo la fiducia verso Tedino ben oltre i titoli di coda. De Biasi martedì era segnalato a Cittadella, per accettare vorrebbe garanzie precise anche sul futuro, se gliele dessero Palermo sarebbe una piazza graditissima. Altrimenti, amen, mentre i contatti con Stellone sono ancor più retrodatati, quest'ultimo entrerebbe in gioco soltanto se non si trovasse intesa con De Biasi. Lo diciamo per rispondere a chi ha notizie di terza mano e non si è accorto - tra le altre cose - di Valoti direttore sportivo se non quando si è insediato...
Intanto, Tedino dimostra tutti i suoi limiti all'interno di un campionato che conosce zero: limiti di personalità, soprattutto, il rendimento da passo del gambero con quelle dichiarazioni alla ricerca di alibi sono la conferma che trasmette poco e male alla squadra. Un'ultima cosa: sul momento no del Palermo incide parecchio il "non mercato" di gennaio, quando è arrivato il solo Moreo dopo i tentativi naufragati per Di Carmine e Calaiò. Zamparini avrebbe dovuto intuire che un inconveniente sarebbe stato dietro l'angolo, ne abbiamo parlato tempo fa perché ora è troppo semplice. È inutile. L'infortunio di Nestorovski è una bastonata, una società normale avrebbe preso un attaccante vero a gennaio. Esattamente come ha fatto l'Empoli che aveva Donnarumma e Caputo, eppure ha messo sotto contratto Rodriguez. Errori di superficialità che il Palermo ora rischia di pagare a caro prezzo.