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Il tempo è scaduto: all’Italia contro la Svezia serve il Verratti del Psg

09.11.2017 | 23:45

Tutti lo incensano, tutti lo lodano. In particolar modo i grandi campioni che hanno avuto modo di giocargli a fianco al Psg: da Cavani a Ibra, per il quale Marco Verratti è lo Zlatan dell’Italia. Il punto è che il centrocampista pescarese, grandissimo protagonista in Francia dal 2012, ossia da quando il club di Al-Khelaifi lo strappò alla concorrenza per 14 milioni di euro, in Nazionale praticamente mai ha lasciato tracce. Poche presenze, appena 23 dall’esordio regalatogli da Cesare Prandelli nel caldo Ferragosto dello stesso 2012, all’attivo in totale 1 gol (nell’amichevole contro l’Olanda del 2013) e 2 assist. Numeri a parte, mai il play abruzzese ha dato la sensazione di poter prendere per mano i compagni nei momenti di difficoltà, perché questo si richiede a chi possiede una cifra tecnica superiore alla media. Adesso però siamo al dentro o fuori: il playoff sui 180 minuti con la Svezia è un passaggio obbligato sulla strada che porta al Mondiale e Marco è chiamato a fare la differenza anche in azzurro. Perché il momento è cruciale, ma anche per mettere a tacere chi sostiene l’infondatezza del paragone con Pirlo e fa notare che una cosa è incantare in un dream team per il campionato di riferimento, un’altra trascinare in ben diverse condizioni tecniche generali. Anche perché i malpensanti fanno sempre notare il gap esistente, dal punto di vista tattico, tra la Ligue 1 e le altre principali realtà europee, sconosciute a Marco che in Italia ha militato soltanto in Serie B. Il tempo è scaduto, contro la Svezia alla Nazionale serve il Verratti del Psg.

Jody Colletti

Foto: Twitter Nazionale italiana