Thiago Motta, il Genoa che ritorna. E quell’intervista da 2-7-2

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Thiago Motta si appresta a riabbracciare il Genoa, stavolta da allenatore. Il 4 ottobre, quando ve ne parlammo a sorpresa, era una suggestione. Ma evidentemente è stata un’idea che il Grifone ha accarezzato negli ultimissimi giorni rendendola operativa nel giro di poche ore. Vi avevamo anticipato l’incontro a Milano con Preziosi che ha portato all'accordo totale fino al prossimo giugno almeno. E lo stesso Thiago Motta in serata fa è arrivato a Genova per iniziare la sua nuova avventura sulla panchina rossoblù dopo la positiva esperienza da calciatore. "Sono pronto a comunicare", le sue parole ai cronisti presenti presso l'albergo dove alloggerà in attesa di firma e annuncio, previsti nelle prossime ore. Per Thiago Motta si tratta dunque di un ritorno: l'ex azzurro ha vestito la maglia del Genoa nella stagione 2008/09, segnando 6 gol in 27 partite e conquistando la qualificazione in Europa League con Gian Piero Gasperini in panchina. Una stagione di assoluto livello che lo rilanciò nel grande calcio (dopo una carriera tormentata dagli infortuni) e che gli fece indossare la maglia dell'Inter con la quale vinse lo storico Triplete. Per il classe 1982 si tratta della prima panchina su una squadra maggiore: l'anno scorso l'italo-brasiliano aveva guidato l'Under 19 del Paris Saint-Germain. Thiago Motta al Genoa porterà le sue idee innovative e stravaganti. Quali? Le ha svelate lui stesso in un'intervista di qualche mese fa: “Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra: che ne dice se giochiamo con il 2-7-2? Siamo in 12? No, io il portiere lo conto in quei 7 in mezzo al campo. Per me l’attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante”. Interpretare il portiere come un giocatore di movimento, nel calcio moderno, del resto, non è affatto utopico. E ora il popolo rossoblù del "Ferraris" lo aspetta con fiducia e curiosità...   Foto: Le Parisien