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THIAGO MOTTA, MISTER 2-7-2: IL GENOA A RITMO DI SAMBA

23.10.2019 | 13:00

Thiago Motta riabbraccia il “suo” Genoa, stavolta da allenatore. Il 4 ottobre, quando ve ne parlammo a sorpresa, era una suggestione. Ma evidentemente è stata un’idea che il Grifone ha accarezzato e negli ultimi giorni l’ha resa operativa nel giro di poche ore. Vi avevamo anticipato l’incontro a Milano con Preziosi che ha portato all’accordo totale almeno fino al prossimo giugno. Per Thiago Motta si tratta di un ritorno nella Genova rossoblù: l’ex azzurro ha vestito la maglia del Grifone nella stagione 2008/09, segnando 6 gol in 27 partite. Ora ecco la prima panchina su una squadra maggiore: l’anno scorso l’italo-brasiliano aveva guidato abilmente l’Under 19 del Paris Saint-Germain. Un passato glorioso fatto di 8 scudetti, 2 Champions, 5 coppe nazionali, 4 Supercoppe tra Barcellona (Spagna), Inter (Italia) e Psg (Francia), ma con gli scarpini ai piedi ragionava già come un grande allenatore. E adesso ha l’occasione di dimostrarlo sotto gli occhi del pubblico che lo ha amato.

Thiago Motta nasce a Sao Bernardo do Campo il 28 agosto 1982. Inizia a giocare nelle giovanili della squadra brasiliana del Juventus-SP. Nel 1999 viene ingaggiato dal Barcellona in Spagna su consiglio di Llorenç Serra Ferrer, allora direttore tecnico del club giocando le prime tre stagioni con la squadra B. Il suo debutto in prima squadra blaugrana arriva sotto la gestione di Carles Rexach, il 3 ottobre 2001 nella vittoria contro il Maiorca. In poco tempo diventa il fulcro del gioco del Barça. Nella stagione 2004-2005 per lui arriva una brutta notizia: rottura del legamento del ginocchio destro. Nel 2007 passa all’Atletico Madrid, ma anche qui la sfortuna lo assiste rompendosi il menisco interno del ginocchio sinistro. A fine anno giocherà soltanto sei gare con la dirigenza dei Colchoneros che non gli rinnova il contratto annuale firmato soltanto nell’estate precedente. La sua carriera sembra già terminata, ma nel 2008 ecco la grande chance targata Genoa. In Liguria, Motta si era ritrovato, diventando protagonista di una splendida cavalcata nella squadra guidata da Gian Piero Gasperini con Diego Milito. Quel Genoa raggiunse alla fine della stagione l’Europa League, poi Motta e Milito furono ceduti all’Inter, dove iniziarono un’altra avventura, terminata con lo storico Triplete. Quindi il Paris Saint-Germain e la Nazionale italiana, prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2018 e passare subito ad allenare. Una stagione con l’Under 19 del Psg è bastata per farsi notare da Preziosi che non ha mai dimenticato il Thiago Motta giocatore e il suo grande carisma. Così, nel momento più difficile dei rossoblù, il patron del Grifone ha pensato proprio all’ex centrocampista dei tempi d’oro per provare a dare una scossa alla squadra per il post Andreazzoli.

Thiago Motta al Genoa porterà le sue idee innovative e stravaganti. Quali? Alcune le ha svelate lui stesso in un’intervista rilasciata qualche mese fa: “Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra: che ne dite se giochiamo con il 2-7-2? Siamo in 12? No, io il portiere lo conto in quei 7 in mezzo al campo. Per me l’attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante”. Nient’altro che un trucchetto. Basta ruotare il foglio (o la lavagna nello spogliatoio) ed ecco spiegato come il portiere, leggendo il campo da un lato lungo all’altro, e non più scorrendolo da porta a porta, risulti a tutti gli effetti un centrocampista in un insolito 2-7-2. Ma il calcio di Thiago è fatto anche e soprattutto di un gioco offensivo, squadra corta, imposizione del gioco, pressing alto, movimenti sincronizzati con e senza palla, con i giocatori che devono avere sempre il compagno vicino e 3-4 alternative per la giocata. Ma anche copertura degli spazi, intensità, giocare a un tocco e in verticale. Ora il popolo rossoblù del “Ferraris” lo (ri)aspetta con fiducia e curiosità. Per Thiago Motta è una grande occasione, l’obiettivo è quello di salvare il Genoa giocando un calcio brillante, innovativo e a ritmo di samba. Le premesse per riuscirci ci sono tutte.

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Foto: sito ufficiale Genoa