Tite, Paulinho, l’Inter e quel pollice alto della liberazione
01.07.2018 | 18:00
Paulinho, centrocampista brasiliano del Barcellona attualmente impegnato al Mondiale con la propria Nazionale, ha raccontato al portale statunitense The Players’ Tribune un retroscena risalente al 2011, quando rifiutò la corte dell’Inter, che lo voleva strappare via dalle mani del Corinthians. Queste le sue parole in merito: “C’è una storia divertente che molte persone non sanno e che spiega relazione tra me e Tite: concludemmo una stagione fantastica al Corinthians nel 2011, vincendo il campionato brasiliano, quindi c’erano offerte in arrivo per molti dei nostri giocatori e l’Inter voleva acquistarmi. Tuttavia, si creò una situazione pazzesca in cui il mio agente mi chiamò per dirmi che l’Inter aveva bisogno di una risposta entro quindici minuti. Tutto questo appena prima dell’allenamento, così andai di corsa nell’ufficio di Tite e gli spiegai cosa stava succedendo, dicendogli: ‘Mister, non lo so… è l’Inter! E’ uno dei più grandi club del mondo’. E Tite mi disse: ‘Guarda, la decisione è tua. Ovvio che voglio che tu rimanga, ma è la tua vita. Vai nello spogliatoio e pensaci. E quando decidi, vieni fuori in campo: se rimani, alza il pollice, mentre se hai intenzione di andartene, pollice in giù. E’ così che io lo capirò…’. Chiamai il mio agente e gli dissi la mia decisione, mi rispose: ‘Sei sicuro?!’. Io gli dissi: ‘Sono sicuro’. Andai in campo e Tite mi vide, aspettai due secondi solo per aggiungere un po’ di drammaticità, poi gli mostrai il pollice in su per fargli capire che sarei rimasto. Tite tirò un sospiro liberatorio e mi disse: ‘Dio, pensavo che te ne stessi per andare!'”.
Foto: Mundo Deportivo