Tommasi: “Le parole di Totti? È un amico. Il nuovo ct deve avere una Federazione forte alle spalle”

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Damiano Tommasi, presidente dell'Aic, ha parlato questa mattina ai microfoni di Radio Rai soffermandosi anche sulla sua possibile candidatura alla presidenza della Figc: "Le parole di Totti? È un mio amico che mi stima e per questo mi ha candidato come prossimo presidente federale. Per ristrutturare il calcio italiano dobbiamo trovare la quadra su come governare la federazione, ne parliamo già da dopo il Mondiale in Brasile ma ancora non è cambiato nulla. Separare in due la Federazione? L'idea è questa: le norme influiscono molto sulla crescita del nostro movimento. Ci dobbiamo mettere al servizio dei club. Perché il calcio italiano è in queste condizioni? Il progetto sportivo è passato in secondo piano, dai settori giovanili alla Serie A. In ogni mercato si cambia troppo ed è difficile portare avanti un progetto. Il Commissario? Devono esserci dei requisiti precisi ma non si può pensare solo a questa soluzione, visto che non dobbiamo comunque farci trovare impreparati qualora non potesse essere nominato. Se giovedì sapremo il nuovo presidente della Lega? Non ho molte speranze, la Lega di A avrebbe bisogno di un passo indietro da parte di tutti per ricominciare ma molto spesso si è perso tempo. Il nuovo ct? Dopo Italia-Svezia non abbiamo parlato, l'allenatore deve avere una federazione forte alle sue spalle. Dopo una sconfitta bisogna ripartire remando tutti dalla stessa parte. Cosa cambia dopo il flop Mondiale? C'era tanta voglia di cambiamento e sono sconfitte che lasciano l'amaro in bocca ma gratificano quando si è corretti. Io a oggi non sono candidato e non mi sono candidato. La Federazione ha bisogno di volti nuovi che possano portare avanti il progetto sportivo che deve essere al centro di tutto. Il campionato di Serie A? Andranno in fondo fino alla fine quelle che al momento sono in testa, non so se tutte ma ci andranno. L'Inter non ha l'Europa e quindi ha qualcosa in più. Brignoli e il gol del Benevento? Se si ama il calcio, ogni partita racconta una storia. È un privilegio aver assistito a un'emozione del genere anche se uno come Gattuso non può altro che essere amareggiato perché a un minuto dalla fine stava vincendo e si sarebbero dette altre cose. Spero che il Benevento possa conquistare altri punti, magari in modo meno rocambolesco".