TONELLI AL GRANDE SALTO, DA UN AZZURRO ALL’ALTRO

Lorenzo Tonelli non potrà certo dimenticare il 23 maggio del 2016: data di per sé infausta, ricorrendo l’anniversario di una della più brutte pagine della storia d’Italia, ma che per il marcantonio toscano già nel primo pomeriggio ha assunto un sapore dolceamaro. Più dolce che amaro, in verità. Il 26enne difensore è stato infatti escluso da Antonio Conte dalla seconda lista di pre-convocati: effimera si è rivelata la gioia per la - comunque formativa - partecipazione allo stage azzurro in quel di Coverciano. Era nell'aria: Lorenzo gli Europei li guarderà dalla tv, unitamente agli altri compagni di sventura Sportiello, Mirante, Izzo (per lui giornata proprio da cancellare), Acerbi, De Silvestri, Cataldi, Soriano, Borini e Pavoletti. Scelta quest’ultima che rischia di avere strascichi pesanti ove le cose per la nostra Nazionale, nella spedizione oltralpe, non dovessero andare per il verso giusto. La speranza per tutti loro è che con Ventura, maiuscolo e senza la “s”, le porte possano riaprirsi. Quasi contestualmente, però, Aurelio De Laurentiis - come da tradizione - attribuiva via Twitter i crismi dell’ufficialità al suo trasferimento al Napoli. Seguito a ruota dal sito internet della società partenopea.



 

Da un azzurro all’altro, insomma, senza dimenticare quello dell’Empoli, fino a ieri la società della vita del centrale barbuto, tra le note più liete dello splendido biennio del sodalizio del presidente Corsi. Sarri prima, Giampaolo poi: il risultato non è cambiato, salvezza tranquilla, belle trame di gioco e individualità da esporre in vetrina. Lui in primis, in compagnia di Saponara e Mario Rui, gli altri pezzi pregiati che in occasione della sessione estiva saluteranno il “Castellani”. Alle falde del Vesuvio Lorenzo ritroverà proprio lo storico mentore, che, dopo averlo forgiato nel corso del suo triennio empolese, ha spinto per poterlo avere nuovamente a disposizione. Anche perché in seno alla Linea Maginot è tutta da valutare la posizione del titolarissimo Raul Albiol, che alla soglia dei 31 anni potrebbe salutare Castel Volturno, con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto, per tornare in patria e riabbracciare il suo ex Valencia. Tonelli primo colpo di una campagna acquisti che si preannuncia scoppiettante in casa Napoli, un’operazione sulla quale vi abbiamo ragguagliato con dovizia di particolari: dall’anticipazione dello scorso 8 aprile, quando registrammo l’accelerazione decisiva, alla fumata bianca del 13 maggio, confermata dopo circa 24 ore dallo stesso ADL nei minuti immediatamente successivi al poker rifilato al Frosinone, nell’ambito dell’esaltazione collettiva generata dal clamoroso record di Gonzalo Higuain, che dopo 66 anni ha cancellato Nordahl dal guinness dei primatisti della Serie A. Considerata la vocazione offensiva della sua nuova squadra, i fanta allenatori anche alla prossima asta si sveneranno per strappare alla concorrenza uno dei difensori più appetiti: al di là dei 7 gol realizzati nelle ultime due annate, specie di testa sugli sviluppi di palla inattiva (marchio di fabbrica), lo specialista nato a Firenze il 17 gennaio del 1990 si è distinto per il livello delle sue performance, costantemente sopra la media, grazie allo spiccato senso dell’anticipo, oltre che della posizione. Roccioso nell’uno contro uno, Tonelli eccelle - come poc’anzi ricordato - nel gioco aereo, a dispetto di una stazza non eccezionale dato il ruolo (183 cm per 78 kg). Alla confidenza sotto porta abbiamo parimenti fatto accenno: non sono poche le 15 reti messe a segno nelle 173 gare ufficiali disputate con indosso la casacca dell’Empoli, il club che lo ha accolto nel suo vivaio all’età di 10 anni, lo ha formato lungo tutta la trafila delle giovanili e, infine, lo ha fatto esordire in prima squadra. Era il 5 settembre del 2010 quando Alfredo Aglietti gli concesse la gioia del debutto tra i professionisti nella trasferta di Varese in Serie B, lanciandolo nella mischia a metà ripresa al posto di Mori. Da quel momento la sua escalation è stata progressiva e inarrestabile, al di là dell’unica fugace apparizione in Under 21 con Ciro Ferrara al timone (3 invece le presenze nell’Italia Under 16). La promozione in A del 30 maggio 2014 fiore all’occhiello della carriera; prima del biennio d’oro, s’intende, andato in archivio con un’unica macchia, sia pur indiretta: la lite con German Denis in quel di Bergamo, con El Tanque che nell’aprile del 2015 rifilò un cazzotto al nostro personaggio del giorno. Ne seguirono furenti polemiche, poi definitivamente ricomposte lo scorso settembre con la più classica delle strette di mano.



 

Una delle chiavi del successo di Lorenzo è indubbiamente la sua aderenza alla realtà, palpabile anche nel messaggio di addio all’ambiente Empoli postato ieri sul proprio profilo Instagram: “Gli addii non sono mai felici, ma voglio farlo col sorriso sulle labbra come quando arrivai in prima squadra! Qui lascio una casa, una famiglia, degli amici e soprattutto dei fratelli, lascio una città incredibile che seppur piccina regala gioie da grande! Ho imparato tante cose grazie ad Empoli, una su tutte il saper lottare e non mollare mai anche quando la strada è più ripida che mai. Mi mancherete tutti dal primo all'ultimo! Ciao Empoli”. Ora che la grande chiamata è arrivata, Tonelli è chiamato a confermarsi in una big. Disputerà per la prima volta la Champions, dove verosimilmente dovrà vedersela con attaccanti di cabotaggio ancor maggior rispetto a quelli affrontati sin qui, e dovrà reggere le pressioni tipiche della piazza esigente che andrà a rappresentare sul rettangolo di gioco. Lui, però, è un tipo che non si scompone. Per il resto garantisce Maurizio Sarri. (J.C.)



 

Foto: Twitter Aurelio De Laurentiis