Toni: “Nel 2006 ricevemmo tante critiche, ma un mese dopo volavano le frecce tricolori”
13.10.2019 | 17:09
Nella sua carriera, Luca Toni è stato per due volte campione di Germania e in diverse occasioni capocannoniere del proprio campionato di riferimento, arrivando anche a vincere la Scarpa d’Oro nel 2005/06 con la maglia della Fiorentina. Ancor più importante, però, il centravanti del modenese ha vinto da protagonista il Mondiale del 2006. Di questo ha parlato Toni, presente al Festival dello Sport: “Giocare per l’Italia era il mio sogno, come lo è per tutti. È qualcosa di magico e sentire l’inno dà grande carica. Difficile descrivere con esattezza cosa significhi la maglia azzurra. Il calciatore lavora sempre per arrivare a giocare le partite più importanti e l’esultanza non è alto che lo sfogo per tutto il lavoro che c’è dietro al gol. A Italia ’90 avevo quattordici anni. C’era una nazionale piena di campioni e si pensava che avremmo vinto, ma non è stato così. Baggio è stato uno dei dieci più forti al mondo. Era il mio idolo, e poi ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme. Nel 2006, al di là dei singoli, abbiamo fatto un grande lavoro. C’è stata molta confusione dopo il rigore di Grosso, non sapevamo in Italia cosa stesse accadendo. Poi il giorno dopo ci trovammo in una Roma in festa. È stato magico, difficile da raccontare. Con quei compagni ci vediamo poco, ma resta un legame indissolubile. Prima del Mondiale ricevemmo tante critiche, quasi minacciose. Un mese dopo volavano le frecce tricolori“.
Foto: tzde