Torino: un disastro vero, la polvere sotto il tappeto e il film di sempre

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Il Torino non ha un perché. Ma non aspettatevi critiche da parte di chi ha rapporti pubblici o privati con qualche addetto ai lavori. In questo caso le critiche sotto il tappeto, il direttore sportivo resta il più bravo di tutti, le solite “spelacchiate” interpretazioni di chi non conosce la voce del verbo “criticare”. Da sempre. In realtà bisognerebbe dire un paio di cose: le fortune di un club non passano sempre attraverso una più che dignitosa campagna acquisti, serve la gestione, ma per una buona gestione occorre un direttore all’altezza. Occorre soprattutto che il rapporto tra presidente e allenatore non comprenda continue (reciproche) battutine e frecciatine che non fanno bene a nessuno. Nella gestione il Toro ha sbagliato tutto ciò che c’era da sbagliare, non serve prendere Zapata se poi manca il resto, il voto alto serve nella quotidianità non sul mercato. E la quotidianità, nessuno si offenda, è un problema serio da mesi e mesi. Il Torino in qualche modo si rialzerà, mica può fare peggio di così, ma una domanda sorge spontanea (in pochi la fanno) e nessuno si offenda: cosa dovrebbero fare i tifosi granata per vivere una stagione - almeno una - senza paturnie e con un bel supplemento di soddisfazioni? Basterebbe fare come Commisso che gioca due finali in un anno, poi si può vincere oppure no, che programma il mercato e non trascura la gestione. Ma non aspettate che a dirlo siano quelli che hanno interesse a tenere la polvere sotto il tappeto, tanto il momento difficile passerà... E neanche che a scriverlo siano quelli che quando le cose vanno male (un classico) e sentono la parola “Torino” girano largo per il terrore di lesa maestà... Funziona così da anni e anni, aggiungete le solite “spelacchiate” interpretazioni fuori da quel circuito e i conti tornano. Per tutti tranne che per i tifosi del Toro, ormai da una vita. Facciamo un sondaggio adesso? Altro che 25 per cento di insoddisfatti... sito ufficiale Torino