Totti a 360 gradi: famiglia, carriera, Roma e il figlio Christian
23.09.2018 | 23:15
Francesco Totti, ex capitano e attuale dirigente della Roma, questa sera è stato ospite di Fabio Fazio su Rai 1 a Che tempo che fa rilasciando un’intervista a 360 gradi:
L’abbiamo vista qualche mese fa al Colosseo per la prima de “Il Gladiatore, il concerto”.
“Sì l’ho visto parecchie volte e mi caricava. Poi mi piaceva il contesto. L’ho visto e mi è piaciuto. Ho incontro anche Russel Crowe dentro al Colosseo”.
È stato citato nella Grande Bellezza di Sorrentino.
“Si non lo sapevo. Quando fai un tipo di lavoro sei sempre al centro dell’attenzione”.
Le è mai successo di passare inosservato?
“In realtà ora è anche peggiorato. Pensavo una volta finita la carriera da calciatore che tutto diminuisse. Tra foto e autografi non hai un momento di libertà”.
In onda un video della sua carriera da calciatore. Totti scherza: “Ti ringrazio, ma manca uno dei gol più belli (ride, ndr). Quello di Genova”.
È stato vicino ad andare alla Sampdoria?
“Si se non ci fosse stato un mini torneo con la Roma avrei già firmato”.
Sul gol contro la Sampdoria.
“Il vento di Genoa ha spostato la palla (ride, ndr)”.
Sull’addio al calcio.
“Sapevo che era la fine di una carriera che ho sempre voluto finire con la maglia della Roma. Era un sogno che avevo fin da bambino. In un periodo della mia carriera sarei potuto andare via, ma alla fine il cuore, la testa e l’amore per questi colori hanno fatto sì che scegliessi la Roma per sempre. Mi posso reputare fortunato anche non vincendo tanto. La vittoria più grande è stata quella”.
Ha avuto paura prima di fare il discorso d’addio?
“Con Ilary ne parlavamo già da un mese. Volevo fare una cosa semplice. Ci siamo messi la e gli ho chiesto di aiutarmi. Volevo esternare a tutti i tifosi giallorossi, italiani ed europei tutto il mio amore per la Roma”.
Sulla lettere d’addio.
“Non è stato facile leggerla. Già a casa quando la leggevo piangevo. Poi venivano Cristian e Chanel e non volevo farmi vedere piangere ma non ci riuscivo (ride, ndr)”.
Sulla sit-com su casa Totti.
“Ho letto ma non ne so nulla”.
Fanno vedere delle immagini di Totti e Ilary di quest’estate.
“Lei quando parla gesticola molto. Non sta mai ferma”.
Il 27 presenterà al Colosseo il tuo libro, “Un Capitano”.
“Intanto ringrazio la Rizzoli per avermi dato la possibilità di scrivere. Poi ringrazio Paolo Condò che mi è stato un anno dietro. Facciamo l’evento al Colosseo perché poi il ricavato sarà devoluto in beneficenza al Bambin Gesù”.
Sull’introduzione del libro.
“Nell’introduzione del libro racconto del giro tra le celle del carcere. C’era chi tifava la Lazio, chi la Roma. Tutti contenti perché quando arrivano dei calciatori per loro è come se arrivasse il Papa. C’era poi questo ragazzo che gesticolava ma nessuno lo faceva passare. Si è voluto fare a tutti i costi la foto con me. Non capivo quale fosse la sua volontà. Poi sono venuto a sapere che una settimana prima di quel giorno doveva uscire dal carcere, ma aveva chiesto di restare un’altra settimana dopo aver saputo che sarei venuto”.
Sull’aneddoto del frate cappuccino.
“La settimana dopo la vittoria dello Scudetto eravamo in questo ristorante a Testaccio. Si sparge la voce che ero lì e l’unico modo per scappare era arrampicarsi in un convento di frati cappuccini. Dopo che abbiamo scavalcato ci ha trovato questo frate che ci ha chiesto spiegazioni. Gli ho dovuto dire che era l’unico modo per scappare senza farsi prendere d’assalto. Lui alla fine ci ha fatto passare, ma prima mi ha chiesto se potevamo farci una foto”.
Sul soprannome “gnomo”.
“Mi chiavano gnomo perché non crescevo e nessuno mi voleva in squadra. Mamma mi dava la pappa reale (ride, ndr)”.
Sulla famiglia.
“Sono stati la mia fortuna. Mio padre lo chiamavano “lo sceriffo”.
Quando le cose sono andate bene da calciatore avete dovuto cambiare casa?
“Alla fine era diventato invivibile. C’era gente sul pianerottolo e anche quelli del palazzo erano un po’ seccati”.
Video del primo gol al Foggia.
“Che ricordi. Dopo aver visto la palla entrare volevo fare mille cose ma poi non ne ho fatta nessuna. Non disputammo una grande partita. Nel secondo tempo il Foggia fece una grande partita. Io entrai spensierato, non sentii la pressione”.
Quando hai vinto lo Scudetto sei andato in giro per Roma in scooter.
“Dopo la partita sono andato a casa a prendere la moto. Andai a ristorante da un mio amico a festeggiare. A Roma era impossibile camminare ed entrai a ristorante con il casco per non farmi riconoscere”.
È vero che Papa Giovanni Paolo II tornò indietro per darle un bacio?
“Andammo a un’udienza con la scuola. Passò, ma dopo due secondi tornò indietro e mi baciò in fronte”.
Fanno vedere la foto del Papa che bacia Totti: “Tra l’altro quel signore con la barba rubò il portafogli alla signora che le stava davanti (ride, ndr).
Foto di Cristian e Totti insieme.
“Mi assomiglia anche se prende più da Ilary”.
Gioca già nelle giovanili della Roma?
“Aveva un torneo a Madrid”.
Video di Cristian che poteva segnare al Psg, ma si ferma perché si era infortunato il portiere.
Totti: “Gli ho detto per me non sei mio figlio (ride, ndr). Io avrei segnato e poi sarei andato dal portiere”.
Sull’inglese di Cristian.
“Almeno lui lo sa. Ringrazierò sempre Ilary perché ha voluto che andassero alla scuola americana”.
Fazio regala 4 rigatoni a Totti in riferimento alla vecchia intervista dove diceva che Ilary lo controllava sul mangiare: “Ilary mi controlla. Mangerò qualcos’altro di nascosto (ride, ndr)”.
Foto: Totti Twitter