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Totti a 360 gradi: “Sono romano e morirò a Roma. Potrei fare l’allenatore, mi identifico in Lippi”

26.11.2016 | 19:32

Nel corso dell’intervista rilasciata a Sky Sport Francesco Totti ha parlato a 360 gradi: “La Juve è prima e noi dobbiamo essere più competitivi sotto tutti i punti di vista e più cattivi contro le piccole. Ci manca la tenacia e la cattiveria per essere davvero una grande squadra. La Juve anche giocando male le vince tutte, e questa è la sua forza. Scendono sempre in campo affamati e convinti di poter vincere ogni gara. Sono romano, cresciuto a Roma e morirò a Roma, parliamo di una delle città più belle del mondo. Non scarico niente su nessuno, purtroppo questo è quello che passa il convento, bisogna prendere le cose positive e quelle negative. Non lavoro di più rispetto a quello che facevo prima, quando hai 25 anni passi sopra a delle cose importanti, che però ti sembrano superficiali. Penso a quello che facevo prima e penso che potevo far meglio. Con l’esperienza acquisisci tante cose che prima non facevi. Ho detto che potrei fare l’allenatore perché vedendo gli ex compagni che smettono, il passo successivo è quello. Ma non ci penso, non ho il carattere, sono troppo buono. Montella? Già lo vedevo come allenatore. Inzaghi, Materazzi, Cannavaro non pensavo potessero fare gli allenatori. Conoscendoli caratterialmente li vedi come dirigenti, invece man mano che passa il tempo lo fanno quasi tutti. Si vedrà quando metterò questi benedetti scarpini al chiodo. Mi potrei identificare in Lippi. Mi piace caratterialmente. Come giocherei? Con un 4-2-3-1, mi piace il modulo offensivo. Io alla Sampdoria con Carlos Bianchi? Sì, era fatto quasi tutto. Se fossi andato alla Sampdoria sarei andato poi a una squadra più ambita. Avevo più possibilità di andare al Manchester, al Real, al Barcellona, alla Juve. Qui ho preso una decisione, ho voluto mantenerla al 100%, quella di indossare un’unica maglia per rispetto mio e ai tifosi. Questo mi ha gratificato tantissimo, un successo di vita”.

Foto: Roma Twitter