Tu quoque, Gigio, fili Miha. Che beffa per Sinisa
21.08.2016 | 21:15
Il calcio è fatto di incroci, si sa, ma a volte il dio pallone sa essere davvero spietato…oltre che lievemente irriconoscente. Gianluigi Donnarumma, unanimemente considerato il futuro del calcio italiano tra i pali, deve tanto, se non tutto, a Sinisa Mihajlovic, che lo scorso 25 ottobre lo lanciò clamorosamente dal 1’, all’età di sedici anni e otto mesi, nel match casalingo vinto per 2-1 contro il Sassuolo, a discapito del defenestrato Diego Lopez (che, dal suo canto, oggi non è stato certo lieto di rincontrare il suo “carnefice”). Ebbene, da quel momento nessuno ha più spodestato Gigio, impostosi all’attenzione generale malgrado il rischio bruciatura fosse elevato, coincidendo la sua escalation con il momento più cupo della storia recente rossonera. E oggi è andata in scena la beffa più grande per Miha, cui sul più bello l’urlo – per quella che sarebbe stata una rimonta clamorosa – è rimasto strozzato in gola proprio a causa del fenomenale portierino classe 1999, che al 96’ ha detto no a Belotti dal dischetto, negando al Torino il punto del 3-3. Nelle rituali interviste del post-gara, Sinisa ridendo ha commentato “E’ forte, lo sappiamo, non c’era bisogno di parare un rigore contro di me per dimostrarlo! Se l’avessi saputo, l’anno scorso non l’avrei lanciato”. Come dargli torto?
Donnarumma core ‘ngrato, direbbero nella sua Castellammare di Stabia, i latini invece rispolvererebbero un vecchio adagio, riadattandolo: Tu quoque, Gigio, fili Miha. Quel che è certo è che stanotte il condottiero serbo, cui non sarebbe affatto dispiaciuto bloccare all’esordio proprio il suo ex Milan, penserà e ripenserà agli strani scherzi del destino che si possono concretizzare sul rettangolo verde…oltre che al sorteggio del calendario. (J.C.)
Foto: Twitter @TheMilanBible