Tudor: “Abbiamo molte assenze ma non sarà un alibi. Verona non è una città razzista”

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Igor Tudor, tecnico del Verona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro l'Empoli.  Queste le sue parole: "Abbiamo molte assenze. C'è da inventarsi qualcosa, abbiamo recuperato pochi elementi. È una situazione un po' particolare: siamo arrivati ad un momento un po' di emergenza. Va accettato e la partita va preparata senza scuse. Il mio modo di vedere lo sport sin da quando giocavo è che nei momenti difficili bisogna dare di più, bisogna tirare fuori qualcosa di diverso, perché la fortuna che ho avuto a giocare con i più forti, come Zidane, mi ha fatto capire che si esaltavano nelle problematiche. Un atleta è sempre un atleta, il modo di vivere il calcio a tutti i livelli deve essere questo. Penso di allenare giocatori forti, e i giocatori forti devono ragionare così". Verona sorpresa: "Non sta a me dirlo. Io alleno, provo a ottenere sempre il massimo dai giocatori, poi nel calcio ci sono le opinioni, che stanno ad altri. So come nel calcio oggi ci sei e magari domani no: bisogna stare sempre sul pezzo, perché lo sport è così. Basta poco, ed è un 'mondo' che non sempre condivido. Nel calcio non c'è bianco o nero, forte o scarso. C'è un mondo di opinionisti, e uno sport pratico: bisogna sempre ragionare col 'grigio', a metà tra bianco e nero". Miglior stagione da allenatore: "Abbiamo fatto cose importanti, probabilmente sì. Anche in questo c'è una valutazione un po' superficiale: a Udine ho avuto la stessa media punti che ho qua. Per fare paragoni bisogna sapere le cose, e a volte non è facile. Non voglio fare commenti sul mio lavoro, non credo sia giusto". Cancellieri può giocare sull'esterno? "Può fare il quinto, a sinistra o a destra, oppure uno dei tre davanti". Sui cori contro Napoli: "La società ha già preso posizione. A Verona io sono uno straniero: mi sento di dire che la gente di Verona è tutto tranne che razzista, è l'osservazione che posso fare io". Foto: Twitter Verona