Tudor: “Il Genoa avrà certamente più motivazioni di noi, ma non vogliamo regalare nulla a nessuno”
03.04.2022 | 15:55
Igor Tudor, allenatore del Verona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Genoa,
Queste le sue parole: “Infortunati? Veloso non ci sarà, nemmeno Lasagna. Gli altri penso che siano tutti a disposizione, anche se a qualcuno servirà ancora qualche giorno”.
È una partita in cui rischiate più voi, a livello di motivazioni.
“Noi abbiamo più punti di loro, non posso essere d’accordo. Avranno sicuramente motivazioni forti, per loro sarà una gara molto importante. Posso dire che la loro motivazione non può che stimolarci”.
Cosa dirà ai suoi ragazzi?
“Bisogna finire bene, perché mancano poche partite e sono tutte difficili. Ci sono tanti risultati con un gol di scarto, significa che c’è tanta ‘vicinanza’ tra le squadre. Mi aspetto una gara molto difficile ed equilibrata, nella quale vogliamo fare le nostre cose”.
Cosa risponde a chi dice che il Genoa avrà vita facile?
“Non credo che lo pensi nessuno, nemmeno noi. Loro hanno reso la vita difficile a tutti con Blessin, verranno con le loro armi e le loro qualità. Poi c’è un avversario che vuole giocare con le sue carte e provare a vincere. Vediamo chi avrà la meglio, come sempre”.
Su Casale: “Non è una mia invenzione, la società ci ha creduto. Poi se uno non è bravo non fa una stagione così. È il primo anno in A, può crescere ancora e avere ancora più continuità. Salta all’occhio perché è veloce, è alto e sa anche giocare a calcio. Nei prossimi due o tre anni può solo crescere, è un ragazzo molto interessante. Se uno gioca a Verona o a Firenze le partite sono sempre le stesse, anzi qui c’è forse più lavoro da fare”.
Su Blessin: “È un grande tema: non esiste il calcio europeo, il calcio italiano, il calcio tedesco… Il calcio moderno è fatto di ritmo e corsa. Guardiola gioca un calcio, ed Emery ne fa uno completamente diverso. Non esiste il calcio europeo, esiste quello di ogni allenatore. Lo stesso discorso vale per il calcio italiano: il mio è completamente diverso da quello degli altri allenatori di Serie A. Nel calcio di oggi non si deve rinunciare a niente, la base sono il ritmo, l’intensità e il pressing. A quello devi aggiungere anche altre cose. Si parla solo di ritmo, anche Capello parlava del ritmo tedesco, ma che vuol dire? Nel calcio moderno non si deve rinunciare a niente. Non c’è ‘unità’, non esiste un calcio europeo. Forse solo il Barcellona aveva una sua identità particolare, ma parliamo di un solo club al mondo”.
Allenerebbe mai una nazionale? “Sì, perché no? È un lavoro diverso. Non credo sia solo gestione, bisogna anche allenare. Non condivido la posizione di chi dice che servono mesi per dare un’impronta alla squadra: un allenatore deve dare un’identità in poco tempo. A Conte bastano due settimane, lo si è visto con l’Italia”.
Foto: Twitter Verona