Velocità, corsa, dinamismo. Sono solo alcune delle aratteristiche tecniche di Cristian Tello, l’attaccante esterno cresciuto nella cantera del Barcellona e ora in prestito al Porto. Lo sprint sulla fascia è il suo piatto forte, non a caso è stato ribattezzato Forrest Tello, prendendo spunto dal famoso film premiato agli Oscar con protagonista l’attore Tom Hanks. Caratteristiche che hanno colpito e impressionato Paulo Sousa, da sempre amante dei giocatori di questa statura, al punto da farlo diventare il nuovo obiettivo di mercato per l’attacco della Fiorentina. Da Ocampos (sfumato per infortunio) a El Shaarawy (timido interesse, al momento), passando per Andrè Carrillo separato in casa allo Sporting Lisbona: il club viola sta vagliando diverse piste per rafforzare un reparto che ha urgente bisogno di un’alternativa di qualità al pur continuo Nikola Kalinic e che non può affidarsi ai soli giovani Babacar e Bernardeschi. Ed ecco che la pista che porta a questo spagnolo classe 1991, forgiato da un maestro del calibro di Pep Guardiola, è diventata concreta da qualche giorno. Perché la Fiorentina ha puntato Cristian Tello?. Molto semplice: al Porto non sta trovando quello spazio che pensava di ottenere, una volta abbandonato il Barcellona. Dopo una prima stagione sostanzialmente positiva, quella dello scorso anno agli ordini del tecnico Lopetegui, in questo campionato non sta avendo le stesse opportunità: finora, soltanto 11 presenze raccolte in campionato, che arrivano a 20 sommando le varie coppe. Un bottino davvero magro. Il giocatore, dunque, potrebbe decidere di lasciare il Portogallo e vagliare altre soluzioni, tra cui quella della Fiorentina. Resta il fatto incontestabile che un calciatore che proviene dalla preziosa cantera blaugrana, può e deve avere lo spazio per dimostrare le sue qualità. Perché Tello le possiede eccome.
Prima di entrare nel club catalano, Tello inizia a giocare a soli 11 anni nel Can Rull: il trasferimento in Catalogna (sponda Barça) avviene nel 2002 e vi resterà fino al 2008. Proprio in quest’anno, infatti, il giovane Cristian si trasferisce nell’altro club di Barcellona, l’Espanyol, dove esordisce in terza divisione giocando nella squadra B e ottenendo un gol in 4 presenze. Due anni più tardi il Barcellona, intuendo in lui caratteristiche importanti, decide di riprenderselo e di fargli fare le ossa nella squadra B: il 10 ottobre del 2010 Tello esordisce in Segunda Divisiòn, in occasione del match contro il Tenerife vinto per 3-1. La sua prima rete in assoluto arriva qualche settimana più tardi, il 31 ottobre, ed è il gol che sancisce il 3-1 finale contro l’Alcorcòn. Contro il Rayo Vallecano, il 4 giugno 2011, arriva invece la sua prima doppietta. L’esordio assoluto in prima squadra coincide con la sfida di Copa del Rey contro l’Hospitalet datata 9 novembre 2011, mentre quello nella Liga arriva il 28 gennaio del 2012 contro il Villarreal. Il talento di Cristian Tello esce fuori in tutto il suo splendore, grazie soprattutto a Guardiola che ne definisce le caratteristiche: è stato l’attuale tecnico del Bayern Monaco, infatti, a volerlo nuovamente a Barcellona dopo l’esperienza all’Espanyol. Nel corso del tempo, Guardiola l’ha trasformato da attaccante centrale a esterno rapido e veloce, preferibilmente mancino, con un buon fiuto del gol e tanta tecnica di base. Con la maglia blaugrana si rende protagonista di buone prove, ma non sfonda come si vorrebbe. In tre stagioni, il ruolino personale parla di 80 presenze e 20 gol. Il 16 luglio del 2014, il Barcellona decide di mandarlo in prestito biennale al Porto, per verificare e testare la sua crescita, magari giocando da titolare fisso. La prima stagione in Portogallo, come detto precedentemente, risulta positiva: 37 presenze e 8 reti in totale, tra cui una in Champions League. Quest’anno, invece, Tello è partito con il freno a mano tirato: solo 11 apparizioni. A Firenze, Forrest Tello potrebbe rilanciarsi e trovare un ambiente che si esalta con giocatori del suo stile. Il tempo dirà se i Della Valle e Paulo Sousa decideranno di puntare su di lui.
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