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Tutto quello che non sapete di Rabiot: il nuovo Duca juventino

30.06.2019 | 23:59

Chiamatelo pure il “Duca bianconero”. Adrien Rabiot abbraccia la Juve, una pista che vi abbiamo anticipato in esclusiva (a partire dallo scorso 13 giugno, poi il 18 vi abbiamo svelato gli accordi totali). Il centrocampista francese classe ’95 è sbarcato nelle scorse a Torino, domani effettuerà le visite mediche di rito, ultimo passaggio prima di iniziare ufficialmente la sua nuova avventura italiana. Un Duca del calcio, ma ribelle. Già, perché Adrien è stato ribattezzato così fin dal suo arrivo al Paris Saint-Germain. Il motivo? Un po’ per la chioma, riccia e fluente, ma soprattutto per la forte personalità del gioiello transalpino. Un carattere fumantino che in passato lo ha portato a un passo dalla rissa in allenamento con un certo Zlatan Ibrahimovic, non proprio uno qualunque. Tutto qui? Neanche per scherzo. Basti pensare che poco più di un anno fa il ribelle Rabiot ha rifiutato la convocazione nella squadra riserve della Nazionale in vista del Mondiale russo (vinto proprio dalla Francia). “Uno come me non può essere inserito tra le riserve neppure per un Mondiale”, deve aver pensato Adrien tra sé e sé. Per non parlare del braccio di ferro con il Psg sul tema rinnovo. Un vero e proprio tormentone, da una parte mamma-agente Veronique dall’altra il patron Al-Khelaifi: niente accordo, rottura totale, gli ultimi mesi da separato in casa per Rabiot, costretto addirittura ad allenarsi da solo. “Lo tengono in ostaggio”, disse la madre. Una situazione che ha spinto il classe ’95 all’addio dopo ben 227 presenze e 24 reti con il club capitolino su suggerimento della solita Veronique, sempre molto influente nelle scelte del figlio. Anche perché ha sempre dovuto fare da padre: Michel Provost, papà di Rabiot, paralizzato dopo un ictus nel 2007, è deceduto il 27 gennaio scorso. Dodici anni immobile a letto a causa dalla sindrome Lochked-in. A lui Adrien era legatissimo, nonostante la situazione, e correva a trovarlo appena aveva un minuto libero.

La carriera da calciatore di Rabiot è iniziata nel 2001 tra le fila del Créteil-Lusitanos, dove resta per sette anni, fatta eccezione per una breve avventura all’Alfortville. Poi, nel 2008, dopo un brillante provino passa al settore giovanile del Manchester City. Dopo soli sei mesi fa ritorno in Francia (“Il City non ha rispettato gli accordi!”, tuonò allora la mamma). Nel 2009, su consiglio di Veronique, si trasferisce al Pau Football Club, cittadina dei Pirenei francesi, dove viene notato dal Paris Saint-Germain che lo acquista nel 2010. Insomma, un percorso decisamente travagliato per un ragazzo di appena 19 anni. A Parigi, però, la sua carriera ha subito una svolta in senso positivo. Viene infatti convocato per la prima volta nelle giovanili della nazionale ed esordisce in massima serie grazie alla stima riposta in lui dall’allenatore Carlo Ancelotti. Vista la concorrenza viene spedito in prestito al Tolosa per 6 mesi: 13 presenze ed un gol il bilancio della sua avventura, estremamente positiva vista la capacità con cui ha saputo immediatamente inserirsi negli schemi della squadra bianco-viola. Tanto buona che gli vale il ritorno al Psg, con il quale si è saputo affermare e consacrare nel grande calcio. Ora, nel futuro di Adrien ci sarà la Juve: l’ennesimo colpo a parametro zero per la Vecchia Signora, ormai specializzata in operazioni di questo tipo. Rabiot firmerà un ricco quadriennale da 7 milioni a stagione più bonus, senza dimenticare i 10 milioni all’atto della firma. Adrien, dopo aver sbalordito all’ombra della Tour Eiffel con il suo mancino fatato unito a un fisico possente, è pronto a conquistare il cuore del popolo bianconero con le sue giocate da “Duca ribelle”.

Mauro Cossu

Foto: Twitter ufficiale Juventus