Udinese, il comunicato: “Bandito a vita il primo soggetto coinvolto in comportamenti discriminatori contro Maignan”
Pugno duro dell'Udinese dopo i fatti di sabato scorso durante la sfida contro il Milan. Poco dopo la mezz'ora di gioco, Maignan ha richiamato l'attenzione dell'arbitro lamentando insulti razzisti nei suoi confronti da parte di alcuni tifosi friulani. Maresca ha prontamente contattato la Procura Federale e lo speaker del Bluenergy Stadium ha invitato i tifosi di casa a evitare cori razzisti. Dopo qualche minuto, il francese ha lasciato il campo e la gara è stata sospesa. Adesso l'individuo è stato individuato e non è tardata ad arrivare la risposta del club friulano: bandito a vita. Di seguito il comunicato: "Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato. La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso.
L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto".
Foto: sito Udinese